La Voix d'or... La Voce d'oro

Da Maria
Vi lascio alla compagnia del secondo personaggio del mio Giveaway... Sarah Bernhardt. Questa volta è farina del mio sacco contornata dalle mie miniature (delle scatoline in stile Art Nouveau e Art Deco e una collezione di cartoline più foto autografate). Ho semplicemente fatto lavorare un po' la fantasia immaginando di parlare con Sarah... Creando un ponte tra due mondi. Spero lo troviate interessante e che vi permetta di sognare un po' senza farvi distrarre eccessivamente dal Natale imminente Dimenticarsi per qualche attimo delle ansie e dei pensieri bui non è poco e spero di contribuire. Prego sempre per le amiche internazionali interessate alla lettura di utilizzare GOOGLE TRASLATOR.
Scrivo solo qualche riga giusto per cominciare a tirare le somme su questo ciclo di reciproca conoscenza di due colonne del teatro del primo novecento. Chi ama questo periodo può capirmi quanto fascino esso eserciti per me.


La Voix d'or... La Voce d'oro



È arrivato il tuo turno Sarah... devi farti conoscere…
«Farmi conoscere? Ormai tutto il mondo mi conosce… ma ahhh la vita… troppo in fretta è passata questa vita… ho ancora tanta fame della vita… ora respiro solo attraverso i vostri ricordi. Ho messo la mia anima in una bottiglia vuota e l’ho lanciata nell’oceano dell’eternità. Io che vivevo ad ogni costo il mio spirito ribelle, il mio essere diversa. Ma dimmi cosa vuoi che ti racconti…»

Non voglio farti molte domande Sarah… io non so intervistare so solo ascoltare. Ma mi lascerò guidare dalla curiosità.
«Ascoltare? Brava mi piaci. Io ho vissuto per essere ascoltata… ammirata… per essere amata… Dovevo far vedere che valevo qualcosa. Che ero nata per valere qualcosa. Non ho mai contato nulla per nessuno nemmeno per mia madre. Ho cercato così tanto il suo amore… Ma io potevo farcela!! E ce l’ho fatta! Pensare che volevo farmi suora… sono sempre andata contro corrente. Mmmm… devo comunque ammettere che ero un po’ strana».

Eri semplicemente Sarah…
«Oui ma chérie… Posso iniziare a dirti come ho vissuto… amando a denti stretti e pugni chiusi. Con quella passione e testardaggine che mi caratterizza… senza mezze misure. Gesti… mani… quanto ho parlato con il mio corpo. Sai perché mi chiamavano la Voce d’oro… la Voix d’or? Perché recitando sapevo incantare, sapevo comunicare, sapevo trasformarmi ogni volta in un personaggio diverso, femminile o maschile, amandolo profondamente e rendendolo vivo, umano».

È bello sentirti parlare. Comunichi energia…

Ricorda che La vita genera vita e l’energia crea energia. Mai fermarsi. Mai arrendersi. In ogni cosa che fai mettici tutta te stessa. Io amavo recitare, scolpire, dipingere, collezionare…
Il teatro è stato il mio primo vero amore che non mi ha mai tradito e abbandonato. L’ho capito subito… da quella mia prima e un po’ timida interpretazione. Quando alla fine… chiuso il sipario… ho sentito uno scroscio di applausi che mi ha riempito il cuore per la prima volta nella vita… e ho pianto… sì ho pianto!! Da allora le sono stata sempre fedele.

Un po’ anticonformista per quell’epoca…

«Solo? Del tutto anticonformista! Sono stata un vero ciclone di anticonformismo. Ahhhh che nostalgia! Non mi sono negata nulla. Molti mi hanno avuta ma non sono mai appartenuta a nessuno. I miei amanti… mio marito Damala… sono stati una delusione. Non mi hanno saputo amare… neanche loro ne sono stati capaci. Chi mi ha amato è stato solo il mio pubblico. Ma non è stata solo la mia esperienza. Anche Eleonora, e molte altre si sono lasciate umiliare per amore da uomini che non erano uomini».

Con Eleonora Duse eravate così rivali come si raccontava?
«Mon Dieu… si è favoleggiato tanto della nostra rivalità che hanno tralasciato anche la nostra voglia di confronto e di crescita personale. Quel… Gabriele ha creato tante situazioni di competizione ma alla fine entrambe eravamo consapevoli della nostra bravura. Ho invitato spesso Eleonora a Parigi per recitare insieme sul palco del mio Teatro de la Reneissance. Era il 1897 e ricordo che è stato un momento interessantissimo e prolifico per entrambe. Non eravamo amiche ma nemmeno nemiche».

Sarah per il teatro hai dato tutto anche la tua gamba…
«Oui… c’est vrai… Sì è vero. Non mi sono mai risparmiata in nulla. Ho dato tutto al mio teatro. La vita… la salute. La gamba mi fu amputata mentre interpretavo il personaggio di Tosca. Durante l’ultima scena in cui simulavo il suicidio di Tosca dalle mura di Castel Sant’Angelo, gettandomi sono caduta malamente e senza la presenza di nulla che attutisse il colpo (si erano dimenticati di mettere il materasso!!). Ahhh!! Che dolore!! Non ho perso tempo però… dovevo operarmi subito. Ho detto a mio figlio che era contrario ad un tale scempio: “Scegli… O mi opero o mi uccido!” Non avrei mai sopportato troppo dolore. Ma nulla neanche questo incidente e questa menomazione mi hanno allontanato dalle scene. Non mi sono arresa! Ho tenuto duro!»

Così hai continuato a recitare… fino al giorno della tua morte…

«Quel giorno… non si trattava più di fingere la mia morte come sul palcoscenico… quel giorno era la morte la protagonista assoluta ed io una spettatrice che passivamente la aspettava. Non era più come dormire scherzosamente in una bara come avevo fatto da giovane sfidando con ironia la morale dei benpensanti ma ora quella bara sarebbe stata la mia ultima dimora. Mi sono accasciata a terra al termine di una scena del film “la veggente”. . Qualche giorno dopo sono spirata tra le braccia di mio figlio. Era il 26 marzo del 1923. Sono fiera di aver recitato fino alla fine!»

di Maria T. (che sono io)
Ricordo la prossima scadenza del mio Giveaway. Avete ancora un po' di tempo per iscrivervi. L'estrazione la farò il 16 sera. Leggete il post relativo.
PS. Posterò in seguito le foto del libro e poi vi prometto che cambio argomento ;o)

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