Gli utenti di smartphone conoscono che la condivisione dei dati personali, con la maggior parte delle app, è un prezzo che va pagato per le app gratuite, ma quando saprete quanti dati vengono inviati rimarrete scioccati.
Un nuovo studio di Carnegie Mellon ha trovato che alcuni dati di utenti vengono condivisi più di 5,000 volte in un periodo di due settimane. Molte persone invece sono allo scuro di questo e non sanno che accade, ma lo studio ha trovato che quando le persone conoscono la frequenze della condivisione dei propri dati personali, spengono rapidamente la diffusione dei propri dati personali.
Durante il corso delle tre fasi dello studio in questione, i ricercatori hanno raccolto i dati provenienti da 23 persone utilizzanti dispositivi Android. Su Android, gli utenti possono optare di abitare la localizzazione quando l’app è stata scaricata. Per iOS, questo accada quando si cerca di utilizzare la prima volta la localizzazione. Molte delle API utilizzate dagli sviluppatori funzionano molto similmente.
Per la prima settimana, i candidati hanno usato il loro dispositivo e le app normalmente. Durante la seconda settimana, hanno dato pieno accesso a AppsOps, per monitorare i dati di quelle app che le inviano. Dopo, per la terza parte, le notifiche sulla privacy sono state inviate giornalmente ad ogni partecipante con i dettagli sulla frequenza delle app che hanno richiesto l’accesso.
Una volta che i partecipanti sono entrati nella terza fase dello studio, hanno cominciato a ricevere trilli di avviso ogni volta che le app hanno condiviso i loro dati, il che ha portato ad un aumento nel bloccare le autorizzazioni delle app da parte degli utenti.
Fonte – CultOfMac
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