Il premio Nobel per la Medicina quest’anno è stato assegnato a tre scienziati per le loro ricerche su come il cervello abbia una sorta di GPS naturale in grado di creare delle mappe mentali degli ambienti circostanti, basandosi di vista, udito, olfatto e altri stimoli ambientali.
Ma come reagisce il cervello in realtà virtuale? E’ questa la domanda che si è posto Mayank Mehta, neuroscienzato dell’Università della California. Per rispondere al quesito si è proceduto con un esperimento mettendo dei topi in un ambiente in realtà virtuale e registrando le loro reazioni neurali, ripetendo poi il procedimento inserendoli nello stesso scenario reale.
Oculus è a conoscenza di questi problemi e sta già lavorando alla tecnologia audio RealSpace3D per offrire una resa sonora il più realistica possibile per la Consumer Version 1. Più problematica sarà invece un possibile integrazione anche degli odori, ma chissà che in futuro non si riesca a implementare anche questa feature…in fondo fino pochi anni fa la stessa VR sembrava fantascienza, per cui siamo sicuri che presto vedremo qualche novità anche si questo fronte.