La zattera

Sono reduce da quest'estate, sono reduce da un morso di pesca, un volto che riemerge da un'enorme anguria
Sono reduce da questa notte, dall'invito a pensare a te domani, nella battaglia.
Sono reduce da quella mansarda, da quella pira, da quell'orrendo fuoco.
Sono reduce dai miei sogni, sono ciò che resta del tempo mio e del tempo di ognuno, del tempo che non c'è: ma io ci sono ancora. Reduce da quei contatti, da quelle voci, da quelle lusinghe, da quelle buffissime gelosie. Da quelle promesse.
Sono reduce da ciò che non ho avuto, da ciò che sono sempre stato. Da quello che non direi mai e da quello che gli imbecilli possano aspettarsi che io non dica.
Non sono un poeta, ma io ci sono.