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La zuppa che scotta, come gli americani persero in Vietnam

Creato il 18 giugno 2014 da Pietro Acquistapace
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L’ingresso del Pho Binh

Ly Chinh Thang Street è una strada abbastanza anonima del distretto numero 3 di Ho Chin Minh City. Invasa, come tutta quella che fu Saigon, dai motorini, ci sono carretti di mercanzie e negozi i più disparati. Tuttavia al civico 7 c’è un posto che ha fatto la storia, vale a dire il Pho Binh noodle cafe. A prima vista un ristorante come tanti dove viene servita la tipica zuppa vietnamita a base di carne, ma in questo luogo si decise la storia, per l’esattezza quella della sconfitta americana in Vietnam.

Durante la guerra il locale era molto amato dalle forze statunitensi e da quelle sud vietnamite, dove si ristoravano con una scodella di zuppa, mentre in strada si vendevano meloni, riso avvolto in foglie di banano ed altro ancora. Ma i soldati, ed i loro servizi di sicurezza, non sapevano che il Pho Binh aveva una particolarità, era infatti una base vietcong, più precisamente uno dei nascondigli della cellula F100, una di quelle più coinvolte nell’Offensiva del Tet del 1968, che – nonostante le perdite – fu per i nordvietnamiti una grande vittoria politica; ma fu anche il momento in cui gli americani capirono che forse avrebbero perso la guerra.

La storia del Pho Binh si intreccia dal 1965 con quella di Nguyen Kim Bach, novello sposo della figlia del proprietario del locale, Ngo Toai , arrivato anni prima dal nord del paese come venditore ambulante di noodle, e poi divenuto spia vietcong. Come racconta Nguyen in alcune interviste, mentre si servivano agli americani scodelle di zuppa calda, al piano superiore i servizi segreti nord vietamiti organizzavano l’offensiva. Per la preparazione ci vollero anni, senza che nessuno al Pho Binh ne conoscesse la data esatta, rivelata solo tre giorni prima dell’inizio delle operazioni. Tra le varie attività segrete vi era lo stoccaggio di armi provenienti dal nord in un magazzino distante pochi chilometri e comprato, sempre nel 1965, da Tran Van Lai, apparentemente un ricco uomo d’affari che fece del palazzo in Vo Van Tan Street un vero e proprio arsenale-bunker.

L’Offensiva del Tet scattò nel 1968 durante le celebrazioni del capodanno vietnamita, cogliendo l’esercito statunitense di sorpresa. Militarmente i vietcong, come detto, furono sconfitti ma politicamente vinsero la battaglia, se non la guerra. Fu infatti in quest’occasione che il popolo americano aprì gli occhi definitivamente sulla guerra del Vietnam, capendo che la vittoria non sarebbe stata così scontata come sembrava. Ngo Toai e Nguyen Kim Bach vennero arrestati, insieme a numerosi loro compagni d’armi (due dei quali giustiziati a freddo lungo la strada verso il carcere) e restarono in carcere fino al 1973, quando vennero liberati grazie ad un’amnistia prevista dagli accordi di pace di Parigi. Ngo tornò quindi a servire scodelle di noodle al Pho Binh.

Dopo la caduta di Saigon, poi ribattezzata Ho Chi Minh City, il nuovo governo vietnamita elargì numerosi riconoscimenti ai protagonisti del Pho Binh, dando a Tran i gradi di generale; Ngo morì nel 1994 ed il suo posto al bancone della zuppa venne preso dal figlio. Oggi a ricordare l’epoca della guerra resta una targa sulla facciata dell’edificio, mentre il piano allora riservato all’attività del gruppo F100 è stato trasformato in un museo con foto e cimeli. Significaticamente Nguyen ha dichiarato che non c’era alcuna contraddizione nel servire gli americani al piano terra e combatterli al piano superiore, dato che – secondo il suo punto di vista – la guerra non era contro gli americani ma contro le “cattive politiche”.

E se volete andare a gustarvi una storica zuppa di noodle:

Indirizzo: 7 Ly Chinh Thang Street, Ho Chi Minh City
Telefono: 0084 (0)52 3848 3775
Orario: Dalle 7 del mattino alle 11 di sera


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