Si era provato a valutare se vi fossero altri giorni compatibili col programma della Bignardi: dal lunedì al giovedì il palinsesto di La7 è blindatissimo con Formigli-Sottile-Paragone-Santoro, e, oltre al venerdì, potevano aprirsi gli slot del sabato sera, inadatto per le Invasioni, e della domenica, dove ci si sarebbe scontrati con un antagonista pericoloso e simile nel target come Fabio Fazio. Perciò, restava solo la soluzione, dimezzata, del venerdì.
In attesa degli sviluppi legali dell'affaire Rita Dalla Chiesa (l'agente Lucio Presta ha minacciato di portare in tribunale Cairo se si dovesse confermare la cancellazione del programma pomeridiano Settima Onda, mai partito; d'altra parte Rita Dalla Chiesa continuerà a percepire i compensi pattuiti, pur senza lavorare), prosegue comunque la politica di gestione più oculata delle risorse da pare del nuovo editore di La7. Da quando ha rilevato la gestione dell'impresa televisiva da Telecom Italia Media, nel maggio del 2013, i risparmi di costi, in cinque mesi (maggio-settembre) sono ammontati a 27 milioni di euro. Nessun taglio clamoroso, tanto che i big di La7 sono stati tutti confermati, ma piccole e medie limature qua e là che alla fine, sommate, hanno portato a 27 milioni di euro di risparmi. Si è lavorato sui costi generali, e in particolare cancellando l'affitto di una sede a Roma, e riducendo di molto le spese per taxi, aerei, treni, alberghi, ristoranti.
Claudio Plazzottaper "Italia Oggi"