Quindi le cose a La7, nonostante i brillanti risultati di audience (6% medio in prima serata in aprile) non stanno andando affatto bene. E Cairo, stabilitosi a Roma (dove vive in albergo) quattro giorni a settimana, si deve preoccupare sin da subito di chiudere i rubinetti delle perdite. Operando sul contenimento dei costi in maniera drastica, così come hanno fatto gli uomini di Mediaset, in grado di riportare in utile l'azienda già nel primo trimestre 2013 dopo le pesanti perdite 2012.
Il manager scelto da Cairo per guidare la nuova La7 è Marco Ghigliani, che prima era ai vertici di Ti Media. Sul direttore di rete la decisione non è stata ancora presa, ma Paolo Ruffini potrebbe saltare, ed Enrico Mentana, direttore del tg di La7, avrebbe presentato una sua candidatura.
Certa è, invece, come già anticipato da ItaliaOggi dell'8 maggio scorso, l'uscita da Laeffe, la nuova tv di Feltrinelli (che ne detiene il 70%) partita lo scorso 11 maggio (canale 50 del digitale terrestre) e controllata al 30% da La7: l'imprenditore della comunicazione, infatti, non ha alcuna fiducia che le cose andranno bene per quel tipo di canale d'elite, avrebbe voluto abbandonare la partita da subito, ma, accontentando Feltrinelli, ha preferito scegliere un addio soft. Nei giorni scorsi ha firmato con Feltrinelli un accordo in base al quale, durante il 2013, Cairo potrà esercitare una opzione put per vendere a Feltrinelli il 30% in pancia a La7. Feltrinelli, dal canto suo, ha firmato una opzione call per comprare le azioni di Laeffe possedute da La7. In sostanza, Cairo resterà socio di Laeffe per il tempo del lancio, e poi uscirà di scena, monetizzando.