E così le maggiori aziende digitali sono alle ricerca di nuovi mezzi di accesso, più sicuri e forti. Basti citare la Apple, che per gli Iphone 5 e 6 ha fatto ricorso alle impronte digitali; gli ultimi modelli di Samsung seguono altresì la stessa linea; la banca britannica Barclays ricorre alla mappatura delle dita e invece la società di sistemi di sicurezza online americana, Identity-X, prova l’identificazione vocale.
Ma tutto ciò ancora non è sicuro. In realtà, Stephen Mason, un oftalmologo australiano, si vanterebbe di avere ideato una password quasi eccezionale, stimolata dalle lacrime di una persona. In realtà lo scanner delle lacrime di una persona produce il primo “pin code” biometrico al mondo assolutamente impenetrabile. Le ricerche dello scienziato sarebbero state condotte sulla cornea, piuttosto che sull’iride, in quanto motrice del cambiamento dei nostri occhi, ogni volta che questi lacrimano.
Per cui, avendo ogni cornea una mappa differente ed essendo perennemente bagnata di lacrime, i dati di identificazione sarebbero in continuo rinnovamento. Dunque gli hacker si vedranno negare l’accesso, ogni volta che tenteranno ripetutamente di rubare la password di un determinato soggetto X.