Tutto ebbe inizio durante una noiosa (e terribilmente afosa) serata di quasi estate: le zanzare non sembravano minimamente spaventate dall'enorme distesa di candele alla citronella accese nel tentativo di dissuaderle dal considerarmi la loro personalissima sacca di 0 negativo. Continuavano a beccarmi, esattamente come la mia gatta, tentava disperatamente di mordermi le caviglie (che io stessa avevo preso all'assalto grattandomi come una disperata, causa becchi) - tutto questo, mentre il caldo torrido mi aveva costretto (in mutande e reggiseno) a sdraiarmi a terra alla ricerca di un minimo di refrigerio, come un cucciolo di balenottera azzurra spiaggiato morente sulla sabbia di chissà quale esotica spiaggia.
Ero annoiata, irritata e nel bel mezzo di una crisi isterica di caldo. Ergo, dannatamente intrattabile.
Guardavo con disperazione il mio piccolo Mac, come potesse trasformarsi in un potente ventilatore ed asciugare la mia pelle grondante acqua. Cosa stavo aspettando? L'ispitazione, quella piccola idea che mi avrebbe permesso di salvarmi dalla noia.
Proprio in quel momento, mentre uccidevo una zanzara sul mio braccio ed urlavo contro quell'impicciona della mia gatta che ha rischiato di andare a fuoco dato che non poteva lasciare in pace le candele disseminate sul bancone della cucina, si materializza davanti ai miei occhi l'idea.
una magnifica, strepitosa, gigantesca idea: guardare il film sulla storia di Lady D. Quello con quell'attrice magrissima bionda.. come si chiama già? Naomi Watts. E.. aspetta, aspetta: c'è anche Sayid di Lost. Ottima combo. Cosa ne scappa fuori?
Diana La storia segreta di Lady D. di Oliver Hirschbiegel basato sulla biografia di Kate Snell, Diana: Her last love 2013 con Naomi Watts, Naveen Andrews
Il lato peggiore dell'essere leggende, perché, a mio avviso, è proprio di leggenda che parliamo riferendoci a Lady Diana, è proprio questo: perdere ogni contatto con la propria privacy ed essere spogliati della propria vita (o della propria morte), quasi non esistesse più una persona, ma soltanto un personaggio. é un pò quanto accaduto con questo film, che narra la storia di Lady Diana, secondo quanto raccontato dalla biografia di Kate Snell, scrittrice e regista di documentari, nei due anni intercorsi tra il divorzio con il principe Carlo e la sua tragica morte, avvenuta nel 1997. Il leitmotiv dell'intero film è l'amore: quello della principessa per il chirurgo pakistano Hasnat Khan, un amore a quanto parrebbe totalizzante ed incredibilmente romantico, sentimento che la spingerà, una volta conclusasi la relazione, a buttarsi tra le braccia del ricco e sfacciato Dodi per "far ingelosire" il dottore, troppo lontano ma sempre vicino al suo cuore.
Un amore presentato in modo quasi adolescenziale, tra una donna che, dall'inizio alla fine, sembra immatura, fragile e capricciosa ed un uomo troppo distante e troppo serio (quest'ultimo almeno più pertinente con la realtà dei fatti) - per quanto i fermo immagini sul suo volto sconvolto dall'amore, siano degni del migliore dei fotoromanzi. Insomma: molto personalmente, se dovessi essere ricordata per la mia vita ed omaggiata con un film che sbarcherà nelle sale di tutto il mondo.. Beh, se dovessi fare la figura riservata a Diana in questo film, urlerei "preferisco l'oblio!". Pensando poi che quello che a noi pare essere un personaggio distante e lontano, ha una famiglia e dei figli, rende tutto decisamente peggiore. La vita privata dovrebbe rimanere tale: un film che celebra la memoria di un personaggio amato come quello di Diana, dovrebbe partire da un fondamento di realtà che va ben oltre la biografia non autorizzata di un'autrice che ha unito informazioni di terza mano, gossip direi.
Che dire amici: un film che non mi ha sconvolto, a mio avviso il debole tentativo di sfruttare il nome di una donna indimenticabile.. senza renderle giustizia.
Non posso consigliarvelo.
voto: 1/2 mela (ed è quasi troppo!)