La valle Quarazza è una valle laterale della valle Anzasca. Per raggiungere la meta della nostra escursione dalla superstrada Gravellona Toce-Passo del Sempione, si esce a Piedimulera e si imbocca la strada che porta a Macugnaga. Passati gli abitati di Cimamulera, Vanzone con S.Carlo e Ceppo Morelli si giunge in prossimità dell'abitato di Iselle (Macugnaga) dove si svolta a sinistra e si trova immediatamente un ampio parcheggio dove lasciare l'autovettura. Vi è un solo cartello posto ai lati della strada che indica Lago delle Fate.Si imbocca il sentiero (strada gippabile di servizio per la diga e per i ristoranti) che in circa 30 minuti ci porta in vista della diga del lago delle Fate. Il sentiero è costeggiate di gnomi che allietano il paessaggio.Una volta giunti alla diga che delimita il piccolo lago (la diga ha sommerso il vecchio alpeggio di Quarazza) si prosegue sulla destra dello specchio d'acqua per circa una ventina di minuti (di passo calmo) e si giunge in vista di quella che viene chiamata la "città morta": si tratta dei resti di circa sei-sette case adibite a magazzino o abitazione durante il periodo di sfruttamento delle miniere d'oro in questo angolo del Piemonte.Chi volesse può proseguire per circa 3h per giungere al passo del Turlo che mette in comunicazione la valle Anzasca con la Valsesia.
La valle Quarazza è una valle laterale della valle Anzasca. Per raggiungere la meta della nostra escursione dalla superstrada Gravellona Toce-Passo del Sempione, si esce a Piedimulera e si imbocca la strada che porta a Macugnaga. Passati gli abitati di Cimamulera, Vanzone con S.Carlo e Ceppo Morelli si giunge in prossimità dell'abitato di Iselle (Macugnaga) dove si svolta a sinistra e si trova immediatamente un ampio parcheggio dove lasciare l'autovettura. Vi è un solo cartello posto ai lati della strada che indica Lago delle Fate.Si imbocca il sentiero (strada gippabile di servizio per la diga e per i ristoranti) che in circa 30 minuti ci porta in vista della diga del lago delle Fate. Il sentiero è costeggiate di gnomi che allietano il paessaggio.Una volta giunti alla diga che delimita il piccolo lago (la diga ha sommerso il vecchio alpeggio di Quarazza) si prosegue sulla destra dello specchio d'acqua per circa una ventina di minuti (di passo calmo) e si giunge in vista di quella che viene chiamata la "città morta": si tratta dei resti di circa sei-sette case adibite a magazzino o abitazione durante il periodo di sfruttamento delle miniere d'oro in questo angolo del Piemonte.Chi volesse può proseguire per circa 3h per giungere al passo del Turlo che mette in comunicazione la valle Anzasca con la Valsesia.
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