Magazine Africa

Lagos (Nigeria)/Speculazione a oltranza e i poveri si arrangino

Creato il 31 ottobre 2015 da Marianna06

4565117177_957afafa3d

“Dormono sotto pezzi di lamiera corrugata di quelle che erano le loro case, tra sacchetti di plastica e sedie rotte; i più fortunati sono stati accolti in una chiesa e almeno non subiscono le minacce e le cariche della polizia”: Megan Chapman, co-direttrice dell’ong Justice and Empowerment Initiative (Jei), parla così da Lagos.

La sua ultima battaglia riguarda Badia East, uno degli oltre cento slum in riva alla laguna attorno alla quale continua a crescere la più popolosa metropoli sub-sahariana. Le ruspe sono arrivate a settembre, 24 ore dopo la distribuzione di qualche volantino che annunciava gli sgomberi su ordinanza dell’Alta corte di Lagos. “Quindicimila persone – denuncia Chapman - si sono ritrovate senza casa dalla sera alla mattina: ora sono accampate tra le macerie dello slum e la strada più vicina, nonostante la polizia abbia provato a cacciarle anche da lì”.

A Badia East sono stati abbattuti anche una scuola, una chiesa e un centro sanitario che era stato inaugurato appena due anni fa da Medecins sans Frontieres. A chiedere e ottenere la demolizione è stato l’Oba Ojora, sovrano tradizionale della zona, secondo il quale i terreni gli spetterebbero di diritto. In realtà la comunità di Badia East, perlopiù originaria della Nigeria sud-orientale, si trasferì nello slum nei primi anni ’70 del secolo scorso su autorizzazione del governo.

Gli attivisti di Jei preparano un ricorso in tribunale, ma non si fanno illusioni. “Nell’area di Badia East – sottolinea Chapman - dovrà sorgere un quartiere residenziale pensato per la classe media”. Poco distante dallo slum sono già state completate palazzine con appartamenti da affittare a un milione e 400.000 naira l’anno, oltre 5000 euro. “A Lagos c'è acqua a volontà – sottolinea la co-direttrice di Justice and Empowerment Initiative - ma i terreni disponibili sono sempre meno: l’aumento esponenziale della popolazione ha trasformato le zone edificabili in miniere d’oro per gli speculatori”.

                       a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog