"Ti racconterò cosa ho sognato questa notte, - dice (Kublai Kan) a Marco. - In mezzo a una terra piatta e gialla, cosparsa di meteoriti e massi erratici, vedevo di lontano elevarsi le guglie d'una città dai pinnacoli sottili, fatti in modo che la Luna nel suo viaggio possa posarsi ora sull'uno ora sull'altro, o dondolare appesa ai cavi delle gru.
E Polo: - La città che hai sognato è Lalage. Questi inviti alla sosta nel cielo notturno i suoi abitanti disposero perchè la Luna conceda a ogni cosa nella città di crescere e ricrescere senza fine.- C'è una cosa che tu non sai, - aggiunge il Kan. - Riconoscente la Luna ha dato alla città di Lalage un privilegio più raro: crescere in leggerezza."
(da " Le Città Invisibili" di Italo Calvino - mia invece la linografia e la china)