Lamezia Terme, sequestro di prodotti contraffatti

Creato il 23 marzo 2014 da Makinsud

I Baschi Verdi della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, in sinergia con il comando della compagnia di Catanzaro e con il coordinamento del comando provinciale, ha provveduto al sequestro di oltre quindicimila prodotti contraffatti e poco sicuri. Alcuni di questi erano addirittura dotati del simbolo “Ce” – che dovrebbe essere garanzia di conformità qualitativa rispetto alle direttive previste dall’Unione Europea – ma che, in realtà, risultava essere ingannevole. Il simbolo, infatti, in origine avrebbe dovuto corrispondere all’acronimo “China export” ma, per come veniva riprodotto, tendeva a somigliare (nella forma, nella dimensione e nel colore) proprio al marchio di conformità previsto dalla comunità europea con la chiara conseguenza di ingannare i consumatori ignari. A tal proposito, la vendita dei prodotti con il simbolo “ce” (china export) con una grafica simile a quello utilizzata a livello comunitario può comportare il reato di “frode nell’esercizio del commercio”.

L’azione delle forze dell’ordine è stata indirizzata al contrasto della contraffazione di diversi prodotti, potenzialmente nocivi non solo per la tutela del marchio “Made in Italy”, ma anche per la salute e l’incolumità fisica dei cittadini. Il sequestro effettuato da parte dei militari della Guardia di Finanza di Lamezia Terme si è svolto in due tranche: una prima parte ha riguardato il sequestro di 3263 articoli riportanti un marchio contraffatto, e la conseguente denuncia del titolare della ditta accusato di contraffazione e frode in commercio.

La seconda parte dell’operazione, invece, ha riguardato l’attività di controllo su una grande azienda di commercio al dettaglio sita a Nicastro, quartiere di Lamezia Terme, gestita da persone di nazionalità cinese, in cui venivano venduti sia capi di abbigliamento che casalinghi. Dai controlli effettuati è emerso che diversi prodotti esposti in negozio – provenienti dal mercato asiatico – riportavano marchi appartenenti a famose ditte italiane ed estere, contraffatti “ad arte”; altri prodotti, invece, non riportavano le necessarie informazioni relative alla provenienza geografica, alle caratteristiche tecniche, ai materiali di composizione, e\o alle istruzioni d’uso: risultavano, dunque, non conformi alle regole previste dalla legislazione italiana e comunitaria.  A seguito del controllo operato presso il negozio al dettaglio di Lamezia Terme gestito dagli immigrati cinesi, dunque, è stato effettuato un ulteriore sequestro di ben 11782 articoli, imputando diverse tipologie di violazioni concernenti la mancanza di informazioni relative alla sicurezza e alla provenienza dei prodotti in questione.