Lampedusa o cara.

Creato il 27 marzo 2011 da Dagored

Passata appena una settimana dall'immersione totale nella retorica patriottarda del 17 Marzo, già nessuno sembra più preoccuparsi dello stato della Nazione, inteso come interessi e benessere de i quell'insieme di persone che, piaccia o non piaccia, forma il popolo italiano.
Del popolo italiano fanno parte anche i circa seimila abitanti di Lampedusa, la piccola isola situata nel canale di Sicilia ormai da anni investita da ondate di immigrati dal nord Africa che ne mettono a serio rischio l'economia, basata principalmente sul turismo.
Sembrava che, dopo anni di problemi, l'accordo raggiunto con la Libia di Gheddafi avesse posto termine al problema, nonostante l'opposizione dei favorevoli all'immigrazione senza se e senza ma, con la definitiva chiusura della strada marina all'immigrazione, ma ecco che tutto è di nuovo rimesso in discussione dallo scoppio del conflitto libico, con somma gioia di quanti erano una volta per la pace senza se e senza ma e che ora sono senza se e senza ma per i bombardamenti sul pittoresco dittatore di Tripoli.
Il ministro degli interni Maroni aveva già avvertito che a causa del mancato controllo libico l'italia sarebbe stata invasa da una marea di clandestini, ma era stato trattato come un povero demente dagli intelligentissimi esponenti della politica italiana, quelli che sono orgogliosi di essere stati comunisti e quelli che comunisti non lo sono stati mai, nonostante siano stati iscritti al partito dalla età più tenera.
Anzi, c'è chi come lo Skipper Maximo adombra complotti del governo per scopi di pura propaganda.
Pochissimi sembrano preoccuparsi del fatto che gli immigrati non arrivino però dalla Libia in fiamme, ma dalla Tunisia liberata dalla dittatura di ben Alì, che siano tutti maschi e giovani e, soprattutto, che non hanno nessuna intenzione di tornare nel loro paese d'origine.
Ci penserà qualche genio nostrano a dire che verranno a fare i mestieri che gli italiani non vogliono più fare, nel paese con la più alta percentuale di giovani disoccupati d'Europa, e che sono una risorsa per il futuro, perché saranno loro a pagare le nostre pensioni. In realtà saranno loro a dare il colpo di grazia allo stato sociale già traballante, oltre ad innescare prevedibilissimi conflitti sociali.
Conflitti sociali che conoscono bene i paesi che hanno da tempo un'alta percentuale di immigrati nel loro territorio e che si guardano bene dal rispondere alla richiesta di ripartire tra gli stati della Ue i clandestini che approdano sulle rive di Lampedusa.
Per il momento si limitano a saccheggiare i frutteti siciliani.
D'altro canto tace Cecilia Malmstrom, il commissario europeo per l'immigrazione, come tace pure l'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati, invece tanto solleciti quando si tratta di bacchettare i governi poco allineati alle linee delle politiche migratorie imposte dalle elites dominanti.

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