Il padre di Gregor è un ministro della chiesa ortodossa e la madre una donna semplice dotata di una formidabile intelligenza e inventiva.
Dopo un’infanzia passata in campagna a contatto con la natura, sui misteri della quale comincia subito a interrogarsi (facendosi immediatamente notare “per i suoi capricci, ire, mutismi, fughe e iniziative inopportune, distruzioni, rottura di oggetti, sabotaggi e altri danni”), frequenta prima la scuola pubblica e poi la scuola superiore dove si diploma in soli tre anni, iniziando fin da subito a costruirsi una conoscenza poliedrica che spazia dalla matematica alla filosofia, alla poesia, alla narrativa e alle lingue straniere.
“Gregor manifesta il dono di raffigurarsi mentalmente le cose come se esistessero prima della loro esistenza, di vederle con tale precisione tridimensionale che, nello slancio dell’invenzione, non ha mai bisogno di schizzi, schemi, bozzetti né di esperimenti preventivi. Poiché quel che immagina diventa subito vero, il solo rischio che corre, e forse sempre correrà, è di confondere la realtà con quel che progetta.”
Affascinato dagli enigmi della natura e dalle possibilità della tecnologia di imbrigliarne i meccanismi, Gregor decide di intraprendere gli studi universitari di base in fisica e matematica dove, studiando fino a venti ore al giorno e, sorprendendo professori e compagni di corso, riuscirà a laurearsi in tempi brevi in Ingegneria con indirizzo elettrico e meccanico…
Sotto il nome di Gregor si nasconde Nikola Tesla, una delle menti più misteriose e affascinanti del secolo scorso la cui vita è una sorta di romanzo contrassegnato dal mistero.
Lampi è il terzo libro di quella ideale trilogia che Jean Echenoz chiama “esercizi di finzione narrativa” i cui libri sono stati dedicati in precedenza al musicista Maurice Ravel e al maratoneta Emil Zátopek. A Gregor, alias Nikola Tesla, Echenoz ha dedicato la terza e l’ultima di queste vite.
Jean Echenoz
Lampi
(traduzione di Giorgio Pinotti)
Adelphi
2012