Poi, un lampo nel cielo.
Poi, un tuono nello stomaco.
Salta il cuore in gola, uno spavento, o una notizia, o un godimento. E subito il picco di adrenalina vitale s'innalza. La bilancia si scuote, i piatti sobbalzano, traballano. L'equilibrio è perduto!
Ma che respiri si fanno! che sorrisi all'aria fresca, quali battiti accelerati, quanti brividi.
Per un po di tempo, tutto non torna come prima. La soglia si è alzata, la sensibilità acuita. Accade che anche andando avanti, più o meno tranquillo nei giorni, settimane, l'equilibrio non arriva, ci sono ancora spasmi improvvisi di vita aguzza, che ti sorprendono, ma anche te li aspetti. Vivere in quegli spazi di tempo è come grattarsi su una scottatura del sole. Non resisti, ma la pelle è sensibile. Hai sollievo ma smetti subito.
Poi, come ondine dopo l'onda grande di marea, piano piano le parti della bilancia tendono di nuovo al centro, lievemente le oscillazioni diminuiscono. E la superficie ritorna liscia.
E si continua.
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