Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, definisce dunque l'incredibile groviglio galattico di 500 milioni di anni luce di diametro. In esso, è contenuta una massa pari a quella di un centinaio di quadrilioni di 100 mila galassie. Gli scienziati hanno proposto che tali galassie non siano distribuite in modo casuale in tutto l'universo. Al contrario, si trovano in gruppi che contengono decine di galassie e in ammassi enormi contenenti a loro volta altre centinaia di sistemi stellari, tutti interconnessi in una rete di filamenti nei quali grovigli galattici sono infilati e distribuiti proprio come le perle di una collana. Quando questi filamenti si intersecano, si producono strutture enormi chiamate "superammassi". I supercluters sono interconnessi, ma hanno confini poco definiti. Lo scopo degli astronomi è stato quello di provare a misurare l’impatto che la forza gravitazionale di questi ammassi esercita sul movimento delle galassie presenti tra due oggetti così imponenti. Per questo è stato d'aiuto il poter analizzare la distribuzione della materia, mappando la velocità galattica e, di conseguenza, individuare le zone nelle quali i diversi superammassi esercitano più pressione. I ricercatori hanno scoperto che la Via Lattea si trova proprio ai confini esterni di un superammasso, per la prima volta mappato utilizzando nuove tecniche. Il nome suggerito, Laniakea appunto, onora i navigatori polinesiani che hanno utilizzato le proprie conoscenze dei cieli notturni durante i loro viaggi attraverso l'Oceano Pacifico.
Fonte: www.nextme.it