Larino: detenuti in odor di mafia non partecipano alla messa

Creato il 06 luglio 2014 da Yellowflate @yellowflate

Il Papa durante la sua visita in Calabria avrebbe scomunicato mafiosi ed affiliati o presunti tali. Le reazioni però non si sono fatte attendere, sì sa da sempre in Italia il crimine organizzato è molto “credete” persino le affiliazioni assumono un tono quasi religioso, santi e santini vengono invocati per il giuramento di sangue ed allora sembra che i primi a ribellarsi alle parole del Papa siano proprio i detenuti che sarebbero “in odor di mafia”. Dopo essere stati scomunicati i detenuti avrebbero deciso di non andare a messa. Accade nel  carcere di Larino, dopo aver sentito le parole del Papa in Calabria. “È una cosa sorprendente – ha commentato padre Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso – che conferma quanto il Papa incida nelle coscienze”. I detenuti nella sezione di alta sicurezza sono quasi duecento, scrive Rainews,  Condannati per delitti legati alla ‘ndrangheta: ora non prenderanno più parte al rito.  Le parole del Papa “hanno valenza etica” Bregantini ha parlato con il vescovo di Larino, Gianfranco De Luca che gli ha riferito del fatto. “Ne hanno parlato col cappellano. Questo dimostra come non sia vero che dire certe cose, sia clericalismo – ha spiegato ancora il monsignore – in realtà le parole del Papa, come quelle della Chiesa e di Gesù Cristo, hanno sempre una valenza etica che diventa poi sempre culturale ed economica, quindi con grandi riflessi politici”. In carcere “Nessuna rivolta” Dai detenuti, comunque “non arriva nessuna rivolta”, ha detto Bregantini. 


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