Larry Charles

Creato il 02 maggio 2013 da Alejo90
Masked and Anonymous (2003)
Borat - Studio culturale sull'America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan (Borat: Cultural Learnings of America for Make Benefit Glorious Nation of Kazakhstan) (2006)
Religiolus - Vedere per credere (Religulous) (2008) - 3,5/5
Brüno (2009)
Il dittatore (The Dictator) (2012) - 2/5
Charles (1956), americano, ha iniziato sceneggiando la serie tv Seinfeld negli anni '90, per poi darsi alla regia di film satirici, tra cui ha fatot molto successo Borat.
-Religiolus - Vedere per credere
USA 2008 - documentario/satirico - 101min.
La regia di Charles è totalmente asservita al protagonista del film, lo showman americano Bill Maher, agnostico, e la sua tesi: la religione è solo un male per l'uomo, fonte di innumerevoli guerre e morti, alcova di odi razzali e discriminazioni di altro tipo, strumento di controllo delle masse, mezzo per instupidire le persone impedendo loro di esercitare la razionalità, cioè ciò che davvero rende l'uomo libero di scegliere.
Viaggiando per gli USA, l'Europa e Israele Maher incontra cattolici, mormoni, ebrei, musulmani, predicatori assurdi, profeti strafatti, parchi tematici, seguaci di scientology, politici e anche semplici ed umili credenti qualunque e sfida le loro convinzioni con raziocinio ed ironia beffarda e sarcastica. Il tono irrispettoso ed il pressapochismo in cui a volte scade la discussione lo farà sicuramente odiare dai credenti o dai sostenitori del politically correct: in realtà si tratta di un film illuminista che si oppone apertamente alle lobby del potere spirituale nelle sue varie forme, in primis quelle delle tre religioni monoteiste; un film che dimostra coraggio e di cui oggi c'è bisogno per protestare contro qualunque fanatismo ed istituzione che pretende di possedere la Verità, soggiogando milioni di esseri umani.
Voto: 3,5/5
-Il dittatore
USA 2012 - comico/satirico - 83min.
Aladeen (Sacha Baron Cohen), dittatore di un fittizio stato africano, deve recarsi al palazzo dell'ONU per rispondere del divieto di ingresso di ispettori nel suo paese. A New York scopre che uno dei suoi funzionari trama un complotto per eliminarlo; dovrà trovare un modo per vendicarsi.
I momenti più belli del film sono l'incipit (ovvero la dedica a Kim Jong-il) ed il monologo finale in cui, dopo aver attaccato per tutto il film i dittatori arabi ed i loro costumi, gli autori riescono intelligentemente a far pronunciare all'odioso protagonista un elenco dei mali delle società occidentali: "I cattivi hanno le loro colpe, ma anche noi americani guardiamoci allo specchio", sembra essere la morale conclusiva. In mezzo, una successione di gags, alcune risucite altre meno, altre ancora detestabilmente di basso livello. Con personaggi ridotti a macchiette, giudicare la recitazione del cast è pressochè impossibile, ma si può senz'altro lodare il brio dell'interpretazione di Cohen, "sdoppiato" nel dittatore malvagio (ma con cui si simpatizza) ed il sosia deficente. Musiche spassosamente riproponenti celebri brani pop americani cantati e riarrangiati all'orientale.
Poco graffiante, sostanzialmente innocuo.
Voto: 2/5

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