Las brujas de Zugarramurdi ( 2013 )

Creato il 20 marzo 2014 da Bradipo
Un gruppo di rapinatori che definire raccogliticcio è un complimento, uomini anche diversamente abili travestiti nei modi più disparati ( c'è un Gesù Cristo, uno Spongebob, un Topolino , una Minnie e un soldatino verde) e con l'aggravante di portarsi dietro un bambino, tenta il colpaccio a un ComproOro di una grossa città spagnola. Fanno centro e fortunosamente si portano via un borsone carico di manufatti d'oro. Hanno un ostaggio e prendono prigioniero anche un tassista che con la sua macchina li dovrebbe portare oltre il confine, in Francia.
Dopo un lungo pellegrinare arrivano in un piccolo paese popolato da gente strana, in una specie di osteria piuttosto malmessa.
Si tratta di Zugarramurdi, paesino disperso nei Pirenei dove si riuniscono le streghe. E il bambino che i rapinatori si portano dietro è ottimo per un sabba propiziatorio.
Per il gruppetto la notte sarà un incubo...
Non riesco a capire che cosa abbia fatto di male Alex de la Iglesia ai distributori di cinema nostrani, visto che fanno uscire in sala i suoi lavori a film alterni, se va bene, o con dei ritardi clamorosi ( si vedano i 3 anni di ritardo con cui è uscito, o meglio è stato mandato al massacro , uno dei suoi migliori film , la Ballata dell'odio e dell'amore).
Purtroppo Las brujas de Zugarramurdi è il film destinato a non uscire sui nostri schermi ed è veramente un peccato: scritto dal prode Alex de la Iglesia assieme al fido Jorge Guerricaechevarria, più che un cognome uno scioglilingua, sceneggiatore di alcuni dei suoi film migliori ( La communidad o anche Crimen Perfecto, per non menzionare altri suoi lavori notevolissimi come Cella 211 ) fa trovare lo spettatore in mezzo a un  luna park formato di tutte le attrazioni  che piacciono tanto al regista.
Stile sbilenco, continuamente in bilico tra horror e commedia rileggendo le dinamiche di genere, squarci di visionarietà opulenta e sfrenata, un'ironia amara e contagiosa che lascia trapelare un antifemminismo militante ma sempre con il sorriso a increspare le labbra, Las brujas de Zugarramurdi è un andirivieni costante sulle montagne russe tipico dello stile registico di de la Iglesia.
L'aria che si respira è la stessa che si respirava in La communidad, con l'aggiunta di generose dosi di zolfo, una discreta dose di effetti speciali e trucchi dall'aria piuttosto rustica ma che  non mostrano tutta questa differenza con analoghe megaproduzioni hollywoodiane.
Si ride a denti stretti, strettissimi a vedere questo gruppetto di uomini masticati e risputati dalla vita che sono solo vittime di una intera legione di streghe.
A ben vedere tutti i personaggi femminili del film sono streghe , mentre quelli maschili brillano per inettitudine e se non è una rilettura del femminismo al contrario questa...
Insomma la guerra tra i sessi aggiornata al tempo d'oggi ma ambientata in un paesino per cui il tempo sembra essersi inesorabilmente fermato.
Oltre a quella tra i sessi è raccontata anche una guerra tra poveri e la rapina iniziale al ComproOro ( girata con movimenti di macchina vorticosi, nella miglior tradizione dell'action hollywoodiano), un'attività che è una specie di riaggiornamento del banco dei pegni di una volta, talmente di successo in questi ultimi tempi che è diventata una specie di simbolo della crisi economica dell'Occidente industrializzato, ne è una rappresentazione ironica ma sempre amara.
Andando oltre le ideologie apertamente schierate che fanno da sfondo al film, Las brujas de Zugarramurdi  è una corsa a folle velocità che praticamente non conosce soste fino a un prefinale visivamente suggestivo in cui compare addirittura una madre di tutte le streghe, un'orrida creatura di lattice , con delle enormi mammelle pendule, laida e con un tubo digerente a presa diretta che digerisce all'istante i malcapitati che digerisce.
Presentato fuori concorso all'ultima Festival Internazionale del cinema di Roma , ha fatto incetta di premi tecnici ai recenti Goya spagnoli ( ben 8 con in più il premio come miglior attrice non protagonista alla bravissima Terele Pavez).
Vogliamo poi parlare di Carolina Bang, partner di de La Iglesia da un po' di tempo a questa parte, una giovane valchiria bionda di quasi 1 e 80 che recita nella parte della giovane strega innamoratas, strada facendo, di uno dei rapinatori?
Ecco vedere una sua foto e una di Alex de la Iglesia fa sorgere spontanee tante domande...
Per la cronaca Zugarramurdi esiste veramente , è un paesino basco di 233 anime in cui sembra che si sia tenuto una delle più crudeli caccia alle streghe  mai conosciute e il sabba è girato nella vera grotta meta turistica conosciuta in mezzo mondo.
E poi già solo il nome...Zugarramurdi suona decisamente bene....
( VOTO : 7 + / 10 ) 

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