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Lasagne delle Sorelle Simili (e uff… e se leggete il post, bè, scusatemi per lo sfogo!)

Da Maric740
Lasagne delle Sorelle Simili (e uff… e se leggete il post, bè, scusatemi per lo sfogo!) Lasagne delle Sorelle Simili (e uff… e se leggete il post, bè, scusatemi per lo sfogo!) Lasagne delle Sorelle Simili (e uff… e se leggete il post, bè, scusatemi per lo sfogo!) Lasagne delle Sorelle Simili (e uff… e se leggete il post, bè, scusatemi per lo sfogo!) Lasagne delle Sorelle Simili (e uff… e se leggete il post, bè, scusatemi per lo sfogo!) Lasagne delle Sorelle Simili (e uff… e se leggete il post, bè, scusatemi per lo sfogo!)

Uff.. perchè 4 giorni consecutivi lontana dal lavoro (grazie ponte!), non mi hanno minimamente aiutata a staccare la spina. Il nervosismo c’era ed rimasto qui con me, incollato come un post it sulla fronte (ma senza la caratteristica tipica del vero post-it, cioè staccarsi troppo facilmente). Ho strillato in casa, più o meno a ragione e il cestone della roba da stirare mi sembra sempre più pieno. Ma mentre lo guardo mi girano più del solito perchè so che, per quanto io possa diligentemente svuotarlo, lui tornerà ad essere sempre pieno. Dico, ma è possibile? Stessa cosa i 3 chili di troppo, stessa cosa la sabbia dei gatti, stessa cosa il fidanzato spappolato sul divano con aria assente. Ma che oh!!! E a chi mi dice: ‘Dai, in fondo non hai nemmeno dei figli!’ mi viene finalmente di rispondere: ‘Ah si!? E tu non hai un lavoro a 70 km da casa e non devi investire lo stipendio per andarci, tu non hai la famiglia sciamannata che ho io e nemmeno la mia mania per l’ordine! Non avrò figli, ma tu che li hai ti svegli un’ora dopo di me la mattina e alle 18.15 sei a casa la sera! C.H.I.A.R.O?!’ No perchè qui, a prendere la vita sul positivo, finisce che nessuno considera i livelli di stanchezza e frustrazione che si possano raggiungere. Ad essere forti e fattive, insomma, a volte ci si rimette pure: guardo quelle che, per esempio, con la scusa di non saper cucinare, semplicemente non lo fanno. I loro fidanzati le guardano male, forse? No, semplicemente offrono la cena al ristorante. Ecco, a non fare e non sapere fare, forse c’è da guadagnarci, o no? Voi cosa ne pensate? E giusto per essere coerente con la premiante filosofia del ‘non fare’, ho preparato le lasagne. Erano buone, ma sarò ingrassata di due chili. Evviva la positività ragazzi!

LASAGNE ALLA BOLOGNESE DELLE SORELLE SIMILI (pur avendo il libro, ho copiato pari, pari la ricetta da Marble, che è stata preziosissima e ottimamente descritta. Non mi sono inventata nulla insomma!)

Ragù alla bolognese delle Simili

Sfoglia verde delle simili

Besciamella delle Simili

Abbondante Parmigiano Reggiano grattugiato.

Lasagne

Imburrare una teglia e disporre un primo strato di lasagne. Cospargerle con un primo strato di ragù, di besciamella e poi di parmigiano. Stendere un altro strato di lasagne e ripetere l’operazione fino ad esaurimento degli ingredienti. A me con le dosi indicate in questo post sono venuti comodi, comodi 4 strati ricchi di ragù e besciamella.

infornare a 180°-200° per 20′ 30′
far riposare 7′-8′ prima di servire

Ragù alla bolognese 

25 gr burro
50 gr prosciutto di parma o pancetta
500 gr macinato di manzo (io ho fatto 1/2 di trita e 1/2 di

trita scelta)
500 gr di pelati
2 cucchiai cipolla tritata
2 cucchiai sedano tritato
2 cucchiai carota tritata
1 fegatino di pollo (io non avendolo trovato lo ho omesso, un peccato, ma ottimo risultato comunque)
1/2 bicchiere di vino bianco secco
2 bicchieri di latte
2 bicchieri di brodo
2 cucchiai di olio
sale, pepe, noce moscata

Ecco cosa mi ha insegnato Marble:

”Passaggi preliminari: Tritare separatamente le tre verdure, il prosciutto (o la pancetta) e passare i pomodori pelati.
Per il fegatino di pollo (passaggio che io però ho dovuto omettere): metterlo su un tagliere, sopra un largo coltello messo di piatto
battere sopra la lama messa di piatto con il pugno chiuso, in modo da schiacciare il fegatino ogni tanto controllare, deve risultare molto… abbattuto!!! Poi, con la punta del coltello, sfilare in modo da ripulirlo dai filamenti (è più difficile a dirsi che a farsi, viene via tutto benissimo), se occorre ribattere e aiutarsi comunque a sfilare dai filamente anche con le mani rimarrà perfettamente polito, con la polpa ben schiacciata. A questo punto iniziare con la preparazione del ragù: in una larga padella antiaderente iniziare a far soffriggere la cipolla tritata nell’olio, aggiungere poi il sedano e far rosolare anche questo e infine aggiungere la carota. Mettere le tre verdure separatamente, e in questo ordine, ha una ragione: vengono inserite in ordine di contenuto di liquidi, la verdura successiva viene aggiunta quando la precedente ha evaporato il proprio liquido, in questo modo rosolano perfettamente tutte.
Quando il fondo di verdure sarà ben rosolato, portare le verdure sul bordo della padella e aggiungere al centro il 

prosciutto tritato e rosolare per un minuto, poi amalgamare alle verdure, fare di nuovo spazio al centro e unire il fegatino precedentemente preparato
schiacciarlo e farlo cuocere, a questo punto mischiarlo alle verdure. Alzare il fuoco al massimo e di nuovo fare spazio al centro degli ingredienti già preparati ed iniziare ad aggiungere poca carne per volta: sgranarla, schiacciarla e farla cuocere spostandola continuamente con un mestolo di legno, appena avrà cambiato parzialmente di colore amalgamarla al resto degli ingredienti sul bordo, e aggiungerne altra (sempre al centro) fino a finirla. Tutta questa operazione serve a non avere la carne lessata dal suo stesso liquido, ma ben rosolata. Una volta inserita tutta la carne, portare il tutto al centro della padella e iniziare a versare il vino poco a poco sul bordo esterno (in questo modo il vino arriva alla carne già caldo, non la rovina, ed ha modo di evaporare al meglio). Rigirare via, via e riportare la carne al centro prima di aggiungere altro vino (non aggiungere altro vino fino a che il precedente non emanerà più profumo). Una volta evaporata l’ultima parte di vino, unire il latte caldo in due o più riprese e farlo assorbire fino ad avere una crema, salare e pepare, aggiungere una grattata di noce moscata. Dare una rimestata e un minutino di cottura, passare il tutto in un tegame più stretto e alto e aggiungere il passato di pomodori pelati, il brodo caldo , infine il burro.
Far sobbollire lentamente un paio d’ore, in ogni caso fino alla densità voluta, più liquido se serve per una pasta, più sodo se serve per le lasagne.

 

Ragù alla bolognese 

2 uova
230 gr farina 0
30 gr spinaci lessati e strizzatissimi

Tritare finemente gli spinaci. Mettere sulla spianatoia la farina a formare un grosso anello, al centro aprirci le uova. Con l’aiuto di una forchetta sbattere bene le uova, a

ggiungere gli spinaci tritati e sbatterli insieme alle uova. Appena gli spinaci risulteranno amalgamati, iniziare a prendere della farina dai bordi, sempre con l’aiuto della forchetta amalgamare via, via altra farina alle uova. Aggiungere  farina quando la precedente sarà inglobata all’impasto. Appena il composto centrale sarà bello denso, con l’aiuto di una spatolina versarci sopra la farina rimasta nella parte laterale e sempre con l’aiuto di una spatolina iniziare una prima lavorazione per impastare bene gli ingredienti. Proseguire poi la lavorazione a mano e impastare fino a che non si sarà ottenuto un composto omogeneo. Formare una palla e ricoprirla poi con la pellicola. Lasciar riposare mezz’ora in frigorifero. Dopo il riposo dividere l’impasto in 3-4 pezzi ed iniziare a tirarlo con la macchinetta (o con il matterello) passarlo due volte per ogni spazio, fino all’altezza desiderata. Fra un doppio giro e l’altro far riposare su un canovaccio. Tenere le strisce di sfoglia coperte con della carta forno o con dei canovacci fino al loro utilizzo.

Besciamella

40 gr burro
40 gr farina
1/2 lt di latte

a piacere sale, pepe bianco, noce moscata, parmigiano

Far bollire il latte (eventualmente salarlo), in modo da averlo pronto al momento giusto. Far fondere il burro e appena è fuso levare il tegame dal fuoco e aggiungere tutta insieme la farina. Amalgamare bene con l’aiuto di una frusta. Rimettere il tegame sul fuoco, continuando a girare e appena inizierà a sfrigolare (non deve diventare scuro) levare di nuovo dalla fiamma. Aggiungere tutto insieme il latte bollente e amalgamare con la frusta facendo sia movimenti “dritti” da un lato all’altro del pentolino, che circolari. Rimettere sul fuoco e addensare fino alla densità voluta (calcolare che quando si leva dal fuoco continua ancora un po’ a rassodare).

 

 

 



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