Lasciala cadere.

Creato il 29 agosto 2012 da Nkw1978 @NKW1978
Da quando la piccola e la piccolissima hanno fatto la loro comparsa le mie serate si sono diversificate rispetto ad un tempo. Una volta che si sono addormentate io in genere mi piazzo da qualche parte e leggo/scrivo/ascolto/mangio/pulisco(me stesso)/aggiusto/hobbo (voce del verbo Hobbare, ovvero praticare Hobbies). Spesso tengo la TV accesa ed ho imparato ad ascoltare i film. Ne guardo 5 minuti, giusto per associare le voci alle facce e poi ascolto quello che succede, tipo “radionovela”. L'altro giorno stavo scrivendo ed ascoltavo un film quando la voce narrante, che poi era la protagonista ma si capiva bene quando era voce narrante e quando protagonista che parlava, ha detto che il trucco per i giocolieri non è nella presa ma nel lancio. Il mio apprezzamento per questa frase è direttamente proporzionato al disgusto per il film che per lo più è osceno. Però questa cosa del giocoliere mi è rimasta in testa. Manco fossi Mentana ai bei tempi del TG5 mi collego con un fatto accaduto al parco giochi con Gaia l'altra sera. Lei era intenta ad arrampicarsi su delle scale, per accedere ad un castello che poi sfociava in uno scivolo. Bene, una volta su questo castello stava per avventurarsi in una manovra mediamente pericolosa (ai miei occhi quasi mortale) e con un guizzo che ignoravo il mio fisico fosse in grado di produrre gliel'ho impedito fra gli sguardi compiaciuti delle mamme presenti che in un attimo, vedendo in me la figura del padre che protegge le sue creature, hanno cominciato ad aggiustarsi i capelli, mostrare il decoltè, inumidirsi le labbra e lanciare nella mia direzione sorrisi e reggiseni. Ok, la parte delle madri non è vera però è vero che il mio gesto atto ad impedire la caduta di Gaia sia stato apprezzato dagli astanti. Mentre sorridevo con Gaia ancora in braccio verso il pubblico sento il suo sguardo su di me. Giro la testa verso di lei ed era nera. La appoggio con disinvoltura e lei risale sulle scale con il famoso “culo dritto”. Da dietro di me sento una vocina che mi dice “Eh falla provare, mica si ammazza”. E' Bianca che da dentro il passeggino, con sei parole, mi insegna a fare il padre. Piccola parentesi: per chi dice che non esiste il manuale del perfetto genitore...vi sbagliate, i vostri figli sono il vostro manuale. Da qui la riflessione, il collegamento con il giocoliere. Sono un padre che definirei "apprensivo andante", sono protettivo. Mi rendo conto che quando siamo in parco giochi sono il genitore più vicino alle sue figlie. Fino all'altro giorno mi dicevo che era perchè Gaia è una scavezzacollo che si crede una bimba di 5 anni ma ha i riflessi di una di poco meno di due (NdR volutamente scrivo i numeri ogni tanto in cifre e ogni tanto come sostantivi, mi piace ostentare incoerenza lessicale, strutturale e grammaticale.). Invece è perchè sono esagerato. Mi sono quindi riproposto una cosa, un equilibrio, un numero di giocoleria: ci sono esperienze che Gaia dovrà capire che non può fare, tipo lanciarsi senza paracadute da un ponte; ci sono esperienze che Gaia dovrà fare con il mio supporto (e qui non trovo esempio....ci sarà un motivo????); ma ci sono tante esperienze che lei dovrà capire che non si fanno solo facendole. Non posso impedirle di cadere dall'altalena e sperare che lei capisca che può essere pericolosa, non adesso che ha venti2 mesi. Se la porto via da un gioco per impedirle che si faccia male lei non capirà il perchè, è troppo piccola. Non sempre è possibile farle capire che una cosa è pericolosa e credo che un divieto senza motivo sia peggio che una piccola caduta esperienziale. Cazzo che frase che mi è uscita....un divieto senza motivo sia peggio che una piccola caduta esperienziale...ma chi sono!?!?!?!?
Quindi devo trovare il giusto equilibrio e capire quando devo prevenire, quando devo assistere e quando devo semplicemente alleviare una piccola botta. Non è facile, per me non esistono piccole botte sulle mie bimbe ma solo grandi dolori. Ma dovrò impegnarmi.

Foto di me stesso che faccio il giocoliere coi limoni