Lasciarsi scivolare addosso vitamine di sole - casola valsenio "la sagra dei frutti dimenticati" - strudel di verdure - vegetable strudel

Da Saporidivini
L'immagine di una torta dai forti sapori autunnali racconta particolari di questa stagione, quanto il fiammeggiante tappeto di foglie che fa da moquette ai marciapiedi. Il quattordici di ottobre è contornato da una spirale di cerchi rossastri lì, sul calendario della cucina, e la mia mano a fianco ha scritto una nota, "Uscire presto dalle pantofole", aperta parentesi tonda "Sagra dei Frutti dimenticati a Casola Valsenio".
Castagne, nespole, mele cotogne, corniole e azzeruole, sfumature di rossi e di marroni che si lasciano mordere con la coda dell'occhio. Sembrano quadri dipinti ad olio, questi cesti straripanti di frutti autunnali. Declinazioni infinite di mele e di pere, con nomi un po' buffi che fanno sorridere, le pere volpine, le pere volpone, le pere musone, le mele gelate, le mele della rosa e quelle rosse dell'abbondanza.Casola Valsenio ci si sbottona davanti, sotto al tiepido sole di metà ottobre di cui si imbeve questo giorno di festa, apparecchiando chilometri di tavolacci imbanditi di frutta, lungo le vie del suo minuscolo centro. Lungo le vie di questo grazioso paese avvolto nella sua grassa quiete, seppur brulicante di vita in movimento, di piedi e di mani protese verso cesti, sacchi e cassette.Che cosa preziosa la quiete, vale la pena gustarcela fino in fondo, già che da qui, ogni cosa sembra foderata di panno.
Angoli che irradiano il calore degli anni, anfratti di vicoli in penombra, tra panni stesi e finestre socchiuse, tutte cose che profumano di casa. Un attimo siamo immersi tra la folla e l'attimo dopo siamo soli, Luca, io ed Alice Ginevra, con i suoi occhioni spalancati a carpire colori, a lasciarsi scivolare addosso vitamine di sole.Casola Valsenio ci si offre tra gli occhi e le labbra, con il suo carico di frutti dimenticati, frutti di Romagna che parlano il dialetto della terra e degli alberi dei nonni. Che la frutta nasca e maturi sugli alberi forse a volte ce lo dimentichiamo, i pezzi grossi del commercio ci vogliono spacciare per mele quelle sfere di un rosso lucido più finto dei conservanti.
Mele tristemente segregate per mesi dentro asettiche celle frigorifere, dopo essere state ignobilmente strappate dagli alberi prima di essere giunte al benché minimo stadio di maturazione. Ci vogliono fare credere che i prodotti della terra cosiddetti biologici lo siano davvero, quando invece vengono molto spesso etichettati come tali, gli scarti, intesi come la frutta e la verdura meno bella da vedere, provenienti da raccolti assolutamente tradizionali. Ce lo ha detto uno degli organizzatori della Festa dei Frutti Dimenticati, nonché coltivatore, ce lo ha detto sottovoce, aggiungendo "E' triste e noi non possiamo fare e dire nulla, altrimenti ci schiacciano, quelli sono delle potenze, ci danno due soldi in cambio del nostro raccolto e con la faccenda del biologico ci speculano su mille e altre mille volte!".
Anche per questo siamo qui, per lasciarci travolgere da quest'onda di purezza, per poter mordere la polpa del sole e riempirne un fascio di sporte da caricare nel retro della macchina.Casola Valsenio è la prima mela grattugiata che Alice Ginevra ha mangiato, spalancando la bocca e facendo un aaammm affamato, ingordo, infinito, mentre le sue manine paffute volevano reggere da sole il cucchiaino, e la mela, me la sono poi ritrovata anche tra i capelli. Mi è difficile immaginare cosa più dolce, ma in fondo ogni volta che lei mi parcheggia addosso uno dei suoi candidi sorrisi, dico lo stesso.
Casola Valsenio è quest'altalena di rossi e di gialli moltiplicati da mille riflessi e mille bagliori, dagli Ooohhh pronunciati da una piccola bocca. E' l'odore della frutta matura che in un attimo ci si arrampica addosso e ci inghiotte.
Da principio lo annusiamo. Annusiamo il sapore castano della frutta d'autunno, per poi farcelo incartare insieme alla sua essenza, succosa come la stagione che fa maturare le mele sugli alberi, intima come il dentro delle cose.
Casola Valsenio ha il fiato reso speziato dal fiume di vin brulé che piano sobbolle dentro grandi pentole d'acciaio, accanto a quello caldo ed avvolgente delle caldarroste che sfrigolano indisciplinate sulle braci e che un attimo dopo scaldano le nostre mani, annerendole di fuliggine.
Casola Valsenio dispensa convivialità mentre concediamo la bocca e la fame ad un piatto di tagliatelle e ad uno di ravioli, entrambi alle castagne, con una nota di alchermes questi ultimi, seduti ad un tavolo sotto allo stand nel grande piazzale del paese. Mentre Alice Ginevra vinta dal sonno sprofonda sotto alla sua soffice copertina.E continua a dormire anche quando varchiamo la soglia di una cantina con annesso bar, e ci ritroviamo vicini vicini a coccolare con le dita un calice di Centesimino, un rosso rubino d'origini antiche che corrompe il palato con pensieri audaci. Che fa straripare il desiderio quando sembrano dire "Assaggiatemi", le frittelle di mele al chiosco della piazza e a noi non resta che obbedire.
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Con questa ricetta vogliamo partecipare al Contest di "La pentolaccia di Lianina" che scade il 27/11/2011


STRUDEL DI VERDURE
Ingredienti:
1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare
1 peperone rosso (tagliato a listarelle sottili)
1 zucchina (tagliata a listarelle sottili)
1/2 cipolla bianca (o 1 piccola) (tagliata a rondelle sottili)
200 gr circa di fagiolini lessati
60-70 gr circa di Provolone piccante grattugiato a scaglie grosse
1/2 cucchiaino di aglio essiccato macinato
sale e pepe
olio extravergine d'oliva

In una capiente padella antiaderente scaldiamo un filo d'olio extravergine d'oliva e vi facciamo rosolare il peperone e la zucchina per 5 minuti circa. Aggiungiamo anche la cipolla affettata, abbassiamo la fiamma e la facciamo stufare per 10 minuti. Regoliamo di sale e di pepe e lasciamo raffreddare.
Nel frattempo stendiamo la pasta sfoglia e successivamente vi disponiamo sopra le verdure, unendo anche i fagiolini lessati (nel nostro caso erano un avanzo del giorno prima). Quando disponiamo le verdure, facciamo in modo di lasciare un paio di centimetri dai bordi della pasta sfoglia. Spolveriamo le verdure con il Provolone piccante. Arrotoliamo quest'ultima e con una forchetta bucherelliamo il rotolo ottenuto, in modo da fare fuoriuscire il vapore che si creerà durante la cottura. Disponiamo il rotolo in una teglia e inforniamo, facendo cuocere per 25-30 minuti a 220 C e serviamo il nostro piatto, tiepido, ma anche freddo è buonissimo.

VEGETABLE STRUDEL



Ingredients:
1 red pepper (cut into small pieces)
1 zucchini (cut into small pieces)
1/2 onion (finely sliced)
200 g boiled green beans
a large rectangle of pastry
60-70 g grated Provolone
1/2 tsp freshly ground garlic
salt and pepper to taste
extravirgin olive oil

Heat extravirgin olive oil in a large skillet and slowly fry red pepper, zucchini and onion for about 15 minutes or until golden brown, season with salt and pepper to taste, then set aside to cool in a bowl. Preheat the oven to 220C.
Thoroughly flour one side of a large clean dish towel, place the pastry on top and with your fingers gently stretch the dough to a large rectangle. Sprinkle the vegetables mixture all over the dough, adding the boiled green beans too. Add the grated Provolone. Roll the strudel up and bake for 25-30 minutes at 220C or until crisp and golden. Set aside to cool, then cut into slices and serve immediately.


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