In questi giorni ho valorizzato il mio tempo su internet, mettendo un po’ da parte i social networks e – con nostalgia – questo blog. Ma l’ho fatto per delle buone cause.
Purtroppo è diventato troppo scontato che chi è di fronte al computer è, quasi sicuramente, collegato sull’affollatissimo social network “Facebook”. Nascono così i luoghi comuni più fondati. In effetti, c’è così tanta voglia di socializzare che al primo attacco di solitudine ci si rifugia dentro questo contenitore di collegamenti e condivisioni (o forse è più pratico dire: link e share?).
Prima di entrare troppo sul privato (per quel che ne resta della privacy poi…) gran parte delle attività quotidiane e vitali si svolgono anche su internet, come: acquisti, ricerche, curiosità, recensioni, programmazioni e relax.
Tra questi c’è Wikipedia e Youtube che sovrastano gli schermi, sostenendo la conoscenza e il sapere dell’uomo. Così che, si è detto “addio” alle ingombranti enciclopedie e alle altissime pile di cd, dvd e vhs.
Grazie a queste fonti, ho cominciato ad informarmi con più facilità, e approfondire argomenti poco conosciuti, nazionali ma soprattutto internazionali.
In particolare, ho scoperto Late Show con David Letterman, il talk show più seguito negli Stati Uniti che ha conquistato anche le reti di Rai 5, Sky Uno e RaiSat Extra. Una sorta di Chiambretti Night, insomma!
Tra l’ironia svezzata del presentatore e le fragorose risate degli ospiti – quasi sempre attori – Late Show si avvale della brillante semplicità americana della buona comunicazione, per niente avversa, volgare e polemica, che smorza la noia del pubblico tra una curiosità e due chiacchiere con l’ospite che potrebbero anche “allungare il brodo”, ma indubbiamente adagiano lo spettatore verso la sincera conoscenza dell’ospite che diventa protagonista, la vera e propria star americana.
Perché non sono nata in America? Magari avrei già avuto l’onore di calcare lo studio di Late Show… ;P