Ma delle fantastiche abitudini alimentari dei miei concittadini acquisiti, gli inglesini, posso ancora parlarvi. A meno che la Regina Elisabetta in persona non finisca su questo blog e mi rinchiuda nella Tower of London a scontare una pena per “comicità verso le abitudini alimentari e della puzzetta degli inglesi”.
E’ che comincio a preoccuparmi per gli stomaci e gli intestini dei miei amici albionici, dati gli ettolitri di lattosio che ingurgitano ogni giorno.
Non so esattamente quale sia il quantitativo di latte che un essere umano in età adulta possa assumere senza farsi venire sconvolgimenti meteoritici nella panza. Ma gli inglesi lo superano nettamente. Gli inglesi han più latte che sangue nel corpo. Se gli esseri umani sono composti per il 75% di acqua, gli inglesi sono composti per l’88% di latte. Altro che birra.
E’ tutto un cappuccino dietro l’altro, un latte (che sarebbe un caffè ristrettissimo affogato in 250 ml di latte) dietro l’altro, un caffè macchiato che si insegue ad un tè con il latte, tampinato da una cioccolata calda con panna. Latte ovunque. A tutte le ore. Alle 6 di mattina alle 11 di sera. “Quasi quasi mi prendo un cappuccino per digerire” ho sentito un biondino pronunciare una volta. Ma quando mai, amico albionico! Il cappuccino ti fa sognare mucche che pascolano nel tuo stomaco e brucano dal tuo intestino! Che digerire!
Qualcuno dovrebbe insegnare ai miei amici qui che il latte si beve solo la mattina. Che di cappuccini se ne beve uno la mattina, e non ventitré nel corso della giornata.
L’altro giorno sono andata a bermi un caffè in una prestigiosa boulangerie francesina che ha delle baguette che se le tiri in testa ad una persona la ammazzi, ma i krapfen alla nutella più buoni del globo terrestre e un caffè decisamente buono. E insomma, prima di me c’è questo tipo, che si prende un “large cappuccino”. L’addetto al cappuccino prende il cartone del latte e comincia a versare nel bricco. Versare. Versare. Versare. In quel grande cappuccino, c’è stato mezzo litro di latte. Mezzo. Litro. Di. Latte. Roba che se lo bevo io, sto seduta sul water per un’ora.
Che gli albionici siano un po’ ossessionati con il latte lo si capisce dal supermercato. Avete presente il reparto frigo nei nostri supermercati, no: un po’ di bottiglie, parzialmente scremato, intero, UHT, alta digeribilità e forse soya. Basta. Entrate in un supermercato inglese e cercate il latte. Una parete lunga come il muro di Berlino vi si presenterà davanti agli occhi e non saprete più cosa guardare e cosa scegliere.
Vi sentite grassi? Latte super scremato con i grassi allo 0,0000002%. Che un giorno l’ho comprato per sbaglio e bere l’acqua del mio rubinetto mi avrebbe dato più soddisfazioni. Vi sentite medio grassi? Latte scremato con grassi allo 0,3%. Perché così non ingrassate, nemmeno se ne bevete un litro. Forse. Vi sentite magri e volete ingrassare? A voi la scelta: latte grasso, molto grasso, grassissimo che più grasso di così dopo c’è solo la panna e non so se sta molto bene con i cereali e il cappuccino.
La capacità di mescolare il cappuccino con tutto è un’altra cosa degli inglesi che mi preoccupa. Voi ve lo berreste mai un cappuccino con un hamburger? Ecco. Voi ve lo berreste mai un cappuccino con l’insalata? Ecco. E un cappuccino con una pizza?
Ecco. Poi mi lamento del fatto che gli inglesi soffrano di meteorismo. Unite voi una pizza con un cappuccino, chissà che tsunami di lavori in pancia provoca.
Presto fonderò i Lattisti anonimi, gruppo di recupero per drogati di latte. Il cartello all’entrata vieterà l’ingresso ad ogni tipo di latte e derivato del latte. Unito al divieto assoluto di scorreggiamento.
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