Anzi, il sole di una primavera precoce, sfacciata e ridondante ci ha accolto al Frantoio della Fattoria di San Michele a Torri a Scandicci.
Non volevo aspettarmi nulla, perché si sa che Marzo è pazzerello, però ad un certo punto del giorno, avremmo potuto tutte toglierci le maglie e restare a maniche corte (qualcuna di mia conoscenza l'ha fatto!), perché il caldo era palese.
La seconda puntata del Blog Tour Laudemio, si è aperta con i migliori auspici: anche questa volta non ho potuto che sentirmi fortunata e privilegiata di vivere in una terra di una così struggente bellezza.
Non parlerò a lungo perché desidero che siano le immagini a farlo.
Dopo l'esperienza della raccolta, avvenuta appunto a Novembre, questa volta abbiamo potuto osservare la potatura degli olivi, un'operazione estremamente delicata che deve essere fatta da mano esperta perché proprio da questa dipende la "redditività" della pianta.
In generale non è possibile programmare l'intervento a tavolino ed ogni pianta va valutata nella sua singolarità. Ma le indicazioni generali che possono aiutare a muoversi operativamente nel migliore dei modi sono varie: partendo dalla consapevolezza che non tutte le piante hanno poi bisogno di essere potate ogni anno, la "pulizia" della pianta deve essere commisurata alla sua età ed alla sua forza, il che ci fa capire che le piante giovani avranno potature leggere mentre quelle più vecchie si può prevedere l'asportazione di interi rami.
Inoltre l'operazione deve essere sempre armonica in modo che non si abbiano rami (o branche) più forti su un lato e poveri sull'altro.
In genere si parte dall'eliminazione dei rami più forti ed importanti a seguire quelli minori e più deboli. La regola vuole sempre che si proceda dall'alto verso il basso della chioma.
Ogni regione o azienda ha la sua tecnica, quindi avere dei bravi ed esperti potatori può significare realmente la fortuna di un'attività.
Resta il fatto che a me è sembrata un'operazione molto complessa e faticosa, forse anche più della raccolta.
Ma considerate che per certe aziende, questa fase può durare addirittura dai 2 ai 4 mesi, dipende dal numero delle piante presenti e dalle condizioni atmosferiche.
Abbiamo potuto osservare le mamme ed i piccoli, tutti quanti accomunati da una fame atavica ed una sfacciata propensione alla richiesta.
Ma non sono gli unici animali che popolano le terre di S. Michele.
Un olio perfetto che racchiude il senso più profondo di questa terra.
E quel colore che rasenta l'inverosimile, è un elemento ipnotico a cui non riusciamo a sottrarci.
Adesso attendiamo la terza ed ultima puntata di questa stupenda avventura.
Ingredienti per 4 persone
- 4 piccoli carciofi morelli
- scorza di un limone tagliata a julienne
- un cucchiaio di miele di acacia
- qualche rametto di timo
- 1 spicchio d'aglio
- una manciata di pinoli
- olio extravergine Laudemio
Pulite i carciofi, eliminate le foglie dure e le punte e metteteli in acqua acidulata con il succo di 2 limoni fino al momento di tagliarli.
Fate bollire abbondante acqua salata in una capiente casseruola.
Dividete i carciofi in 2 parti ed ogni parte in 3 spicchi.
Fate sbianchire i carciofi nell'acqua bollente per 3/4 minuti.
Nel frattempo fate scaldare l'olio in una larga padella con lo spicchio d'aglio e la scorza di limone a julienne, a fiamma dolce.
Una volta pronti, scolate i carciofi e versateli nella padella.
Continuate la cottura per 5 o 6 minuti. Devono restare croccanti.
Un minuto prima della fine della cottura, versate il miele sui carciofi, i pinoli tostati precedentemente, e le foglioline di timo. Mescolate bene alzando la fiamma. Aggiustate di sale, condite con un filo di Laudemio e servite.