Laura Ragazzi
DUE
Scivolai.
Tra veli di una sposa suicida.
Che eterea ammirava il proprio vedovo.
Le frasi, tutt’attorno, si fecero buie.
Strisciai.
Come lombrico bavoso.
In attesa che il loro idillio risorgesse.
Speranzosa di sfiorare le loro dita ossute.
Li vidi poi allacciare le mani.
Allontanarsi con labbra turgide e rosse.
Con occhi pieni di fiaccole.
Il sole batteva gracile sui loro corpi.
E poi lacrime commoventi li presero.
Umidi e nudi se ne andarono.
Lattiginosi e sfocati.
Io qui, ad osservarli, col coraggio che sgorgava dalla mia gola.
La loro purezza mi colpì feroce.
Come un vetro non visto.
E mi sgorgò il sangue dal naso.
Laura Ragazzi
Laura Ragazzi
SOLENERO (monologo teatrale)
Quando vi dissi addio sapevo perché.
A voi ondeggiai la bianca mano, pura di coltelli.
Alto ora splende un sole di morte.
Cupo.
Nero.
Un sole di notte.
Sopra mutismi sporchi di polvere e bava.
Di peli incrostati alle piaghe.
Fiammeggia l’anima pulsante di pietre aguzze.
Su questa terra piana da cui gocce di sudore si sono dipartite.
Mentre noi atterriti e perduti precipitiamo.
Sguardi rimbalzano tra rosse crepe di zolla.
Occhi di buoi al macello rotolano sul mio ventre.
Ed io vi dissi addio.
Sapendo perché.
Rivoli verdi e di oro solcano i volti.
Cadono pesanti sopra arti incisi.
Non più visibile è la frontiera tra sangue e pianto.
E il vento più non carezza.
Ma è carta vetrata.
Sadici boati partoriscono un buio silenzio.
Lobi spossati implorano di non udire oltre.
Vago tra mondi immondi.
E lande di sfacelo.
So perché vi dissi addio.
Laura Ragazzi
Laura Ragazzi
PANIC
Ho saputo del tuo malore.
Strana la vita, io lo sapevo prima.
Come molte cose.
Ti ho immaginato.
Scarafaggio morente con le zampette agitate.
Fossi stata un gigante ti avrei schiacciato.
Per strapparti all’agonia.
Come da piccola facevo con tutte le bestie moribonde.
O forse ti avrei solo fatto ombra con la mia impronta.
Per spaventarti.
E poi regalarti un altro po’ di vita.
Ti ho immaginato con gli occhi sgomenti.
Implorante soccorso.
E ho sofferto.
Nonostante tutto.
Anch’io avevo supplicato aiuto fissandoti il fondo degli occhi.
Ma tu nemmeno mi schiacciasti.
Mi lasciasti lì.
Ed io vidi per sempre le tue spalle.
Che in quell’istante mi parvero più larghe.
Fu da allora che la mia agonia rimase incollata al soffitto.
Oggi però vesto un’angoscia inconsueta.
E in quel soffitto tu sei solo un piccolo insetto.
Che camminando proietta un’ombra dalle strette spalle.
Laura Ragazzi
Laura Ragazzi nasce a Ferrara. Adolescente, nasce in lei l’amore per l’arte in tutte le sue forme. Soprattutto la scrittura diventa fin dalla più tenera età una via d’uscita da un mondo a cui non sente di appartenere. Per affinare l’istinto creativo, dapprima frequenta corsi di disegno dal vero poi corsi di pittura presso l’Accademia S.Nicolò. Parallelamente s’interessa alla fotografia, alla scrittura di racconti minimalisti e poesie, ricevendo alcune segnalazioni e premi. Al suo attivo numerose collettive, tre personali, tre selezioni per fotografia, poesia e pittura.
Opere in originale e stampe:www.etsy.com/shop/Dionysiacwww.saatchionline.com/lauraragazziwww.marfisa.eu/lauraragazzi.html Oggettistica Vintage:www.etsy.com/shop/FrancaVintage