Tra le novità del nuovo governo Monti non solo le misure concrete per l'Italia (finalmente!) condivisibili o meno su questo non mi voglio pronunciare, ma anche l'uso di un linguaggio nuovo.
Michael Martone viceministro del Lavoro, vice di Elsa Fornero, ci informa che gli studenti che si laureano dopo 28 anni sono "sfigati". Bisogna, secondo Martone, diffondere una nuova idea e cioè che studiare o meglio essere secchioni, sia una cosa positiva perchè "vuol dire che almeno hai fatto qualcosa".
Martone, 29 anni (anche se dalla foto sembra mio nonno), è già professore ordinario con alle spalle numerose pubblicazioni in materia di diritto del lavoro. Tralasciamo che la sua famiglia non è certamente costituita da operai ma da gente in vista anche politicamente, da sempre vicina al mondo Craxi.
Voglio però sottolineare che un fondo di verità le sue affermazioni ce l'hanno: tolti alcuni casi eccezionali, tipo studenti lavoratori, c'è una grossa fetta di studenti che prendono sotto gamba la formazione cultural-professionale del mondo dello studio.
Contemporaneamente mi sorge però una domanda: ma il vice ministro Martone cosa dice invece a quegli studenti che si sono laureati prima dei 28 anni e che non hanno ancora trovato lavoro?
...in quel caso forse è colpa di una politica fatta da incompetenti?
Cosa pensate dell'affermazione di Martone?
Buongiorno
Amoon