Laurent Marechaux è nato sotto il segno del Dragone. Non ha una tv, un forno a microonde, non imperversa sui media e sui social media (e neppure un cellulare). Ha però molta fantasia ed è capace di scrivere, tanto da far meritare una segnalazione a questo suo romanzo dal taglio classico, in cui il protagonista diventerà uomo affrontando il mare, e incrociando sulla sua strada prosa e poesia, anche in senso letterale: Joseph Conrad e Arthur Rimbaud.
Un’altra stimolante proposta di Barbes editore!
Laurent Marechaux, Il figlio del Drago, Barbes
Una storia di uomini perduti nel mare, di bordelli caraibici e di oppio, di marinai e di poeti. Victor Combault, figlio del lupo di mare noto col soprannome di “drago”, tenta di fare il marinaio, poi si lancia nell’avventura, abbandonando la propria donna. Incontrerà persone strane come il dandy polacco Korzeniowski, lo scrittore Joseph Conrad e uno strano tipo che chiamano il poeta e che poi si scoprirà essere Rimbaud. Una storia di naufragi e di avventure, di traffici strani, di vite violente e perdute.
La casa nella quale Laurent Maréchaux è nato nel 1952 a Nogent-sur-Marne non esiste più, quindi è facile vederlo girare tra la rive gauche di Parigi, le coste africane, i deserti afghani, le Montagne Rocciose e le coste del Sudamerica. Da bambino progettava di fare il torero, ma appena cresciuto ha rinunciato: troppo pericoloso. Poi è stato adolescente e apprendista rivoluzionario e conserva ancora molte tracce di quel periodo anarchico: non ha né il cellulare, né il forno a microonde, né la televisione. Per sopravvivere fa il pubblicitario, ma da qualche tempo, con un crescente successo che però lo sfiora soltanto nella sua vita quotidiana, si dedica alla scrittura. Nel 2005 ha pubblicato il suo primo romanzo, Les Sept Peurs e nel 2006 questo Figlio del Drago, che è tra l’altro il suo primo libro pubblicato in Italia.