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Lauria, don Franco Alagia furibondo: “Conosco i nomi e i cognomi di chi diffama la chiesa”

Creato il 17 luglio 2013 da Ecodibasilicata

Mai ritorno in Parrocchia da un pellegrinaggio è stato più amaro per don Franco Alagia che ha trovato un comitato per la festa di San Giacomo in rotta di collisione con alcune decisoni della curia vescovile e con tutta una serie di illazioni sul proprio conto.
Don Franco è apparso molto ferito dalle voci legate all’uso delle offerte che, secondo qualcuno, sarebbero utilizzate “per comprare appartameni ai parenti”. Don Franco ha difeso la propria onorabilità, ma soprattutto quella della Chiesa, della curia e del vescovo tirati anch’essi in ballo in occasione dei festeggiamenti civili mancati in onore di San Giacomo. Don Franco con chiarezza ha evidenziato di sapere i nomi e i cognomi di chi diffama, persone “che si vengono a battere il petto vicino all’altare, si fanno la comunione e parlano con estasi di san Giacomo”.
Parole durissime che sconvogolono una comunità abituata alla dolcezza di un sacerdote che andrebbe preservato da simili dicerie. Nei prossimi giorni è previsto l’arrivo del vescovo per una chiarificazione.
Dopo il discorso a braccio di ieri di don Franco, anche la festa di san Giacomo passa in secondo piano. Si è rotto qualcosa nella parrocchia. E’ davvero molto grave quanto accaduto. Il 24 luglio o il 25 a sera non sarebbe sbagliato una veglia notturna riparatrice e riconciliatrice perchè davvero è stato superato ogni limite. Don Franco merita rispetto, in alcuni casi il lasciar fare dettatto dalla bontà d’animo ha generato eccessive libertà. Tutti i parrocchiani, soprattutto quelli più esposti dovrebbero fare un passo indietro, proprio per il bene della chiesa e di don Franco.
I parroci da sempre sono chiacchierati, la loro delicata missione li sovraespone tutti i giorni ad ogni genere di chiacchiericcio. Ma a Lauria, dal “fisiologico” si sta passando con disinvoltura al “patologico”. Don Franco è un bene prezioso per Lauria: pensiamo alla sua cultura, alla sua mitezza, al suo impegno in favore del beato Lentini. Non sarà facile voltare pagina dopo quanto accaduto. Il suo discorso riporta alla mente altri passaggi poco onorevoli della parrocchia, uno per tutti: i famigerati lampadari della chiesa di San Giacomo; poco più che del ferro vecchio ma che vennero usati come un vero e proprio randello nei confronti di don Gaetano Giordano accusato di esserseli venduti.

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