L’album alterna dodici tracce in circa trenta minuti, che scorrono via ad una velocità disarmante, cullandoci con musiche che richiamano tempi andati pur essendo completamente nuove.
Le voci Florencia De Stefano (voce) e Vittorio Pozzato (tastiere, chitarra e voce) si avvicendano e si mescolano creando incantevoli armonie melodiche.
Abbiamo chiesto ai Lava Lava Love di raccontarci il loro nuovo lavoro, ed insieme a Florencia e a Massimo Fiorio (basso) siamo finiti a parlare di Dalì, dei loro gusti musicali, dell’amore e del futuro.
Au printemps in francese significa primavera. Cosa vi ha spinto a scegliere proprio questo titolo per il vostro nuovo disco? Il fatto che la sua uscita anticipa la nuova stagione o perché le vostre sonorità ne sono un richiamo?
FLO: Niente di tutto questo, in verità! Il titolo Au Printemps deriva da una delle didascalie di Un Chien Andalou, il cortometraggio muto di Salvador Dalì e Luis Buñuel, per l’esattezza l’ultima, quella che introduce – con un riferimento temporale totalmente assurdo e scorporato dalla storia – la scena in cui i due amanti si ritrovano sepolti nella sabbia fino al busto, insopportabilmente vicini ma non così tanto da potersi toccare. È un’immagine che mi perseguita da sempre, così come da sempre mi ossessiona Salvador Dalì e la sua opera, ed è per questo che ho fortemente voluto chiamare il disco così, per aggiungere un altro tassello alla mia ossessione. Agli altri membri della band invece ho detto che “i titoli in francese fanno figo, e poi il disco esce in primavera”, così anche loro mi hanno dato l’ok, altrimenti sai se avessi spiegato loro tutta ‘sta roba? Mi avrebbero preso per un’ossessionata! Ehm.
MAX: La Flo voleva pure farci mettere i due amanti sepolti dalla sabbia in copertina o sul retro, forse non ricordando la copertina del disco precedente. Però il titolo in francese spacca, lo ammetto.
Both è il singolo che anticipa l’album ed è accompagnato da un bellissimo video girato in Cambogia. Come è nata quest’idea?
FLO: Both è un po’ il mio primo figlio, e devo dire che sono felice che mi sia nato un figlio così smaccatamente pop. Mi riflette in tutta la mia essenza, e di questo non smetterò mai di ringraziare Vittorio, che è riuscito a mettere in musica perfettamente ciò che io avevo nella testa ma non potevo esprimere perché non ho studiato composizione. Il video di Both è un bellissimo documentario della Cambogia di Stefano Piccardo, che ha colto l’occasione di un viaggio in Indocina per realizzarci un video davvero molto suggestivo e diverso dal solito, con ottima intuizione e occhio.
Before you were born, seconda traccia del disco, richiama atmosfere beatlesiane. Il quartetto di Liverpool rientra tra le vostre preferenze musicali e tra gli artisti cui vi ispirate?
FLO: Direi che senza ombra di dubbio quella dei Beatles è una presenza che ha segnato le nostre vite e il nostro percorso artistico, e credo anche che questo si senta eccome, non solo in Before you were born, ma in generale in tutta la produzione Lava Lava Love. Inoltre, dettaglio per tanti trascurabile ma importantissimo per noi, abbiamo imparato a fare le canzoni corte: Au Printemps contiene 12 pezzi e dura mezz’ora secca! Più Beatles di così…
MAX: Fare pop dovrebbe automaticamente equivalere a “sono schiavo di tutta la produzione dei Beatles”, però confesso che, ogni volta che sento Before you were born penso più ai Canadians (vecchia band mia e di Vitto) che non ai Beatles. Per la precisione a Ode to the season, altro pezzo in 6/8.
A chiudere Au printemps c’è Another Love Song. C’è bisogno di più amore?
FLO: C’è assolutamente bisogno di più amore. Ma, soprattutto, c’è più bisogno di canzoni d’amore. D’amore vero, puro, distillato, come in Another Love Song. Auguro a tutti, nella vita, di incontrare un Vittorio Pozzato che vi scriva canzoni d’amore come queste, vivreste tutti decisamente meglio, ve lo posso assicurare.
MAX: Ora potete capire quanto impari sia la vita all’interno della band: io e Andrea stiamo ancora aspettando che Vittorio ci dedichi una canzone, e siamo certi che conosca noi due da ben prima di conoscere Florencia!
Nel 2012 avete partecipato al MI AMI. È stata un’esperienza positiva?
FLO: È stata un’esperienza più che positiva! C’era un caldo allucinante e l’Idroscalo era pieno di zanzare, e io a fine serata, essendo allergica alle punture di zanzara, avevo le fattezze simili a quelle di Elephant Man, però ci siamo divertiti come matti. E poi suonare insieme agli artisti più fighi del panorama indipendente italiano ha fatto sentire super fighi anche noi, per una sera. Ci torneremmo immediatamente!
MAX: Credo di non aver mai patito tanto il caldo in vita mia. Sicuramente l’idea di suonare con i pantaloni lunghi non ha aiutato il mio benessere. Detto questo, tornerei a suonarci ogni anno.
Cosa prevede il futuro dei Lava Lava Love? Tour, collaborazioni?
FLO: Difficile dire cosa preveda il nostro futuro: il disco è appena uscito, stiamo ricevendo ora i primi feedback, fortunatamente positivi, e siamo prontissimi a lanciarci con il nostro nuovo lavoro, perciò non ci poniamo limiti in nessun senso! Nel frattempo cominciamo a suonare e portare il nostro disco in giro e farlo sentire a più gente possibile: mi auguro solo che si senta parlare dei Lava Lava Love per molto, molto a lungo.
MAX: Ricchezza sfrenata. Sarebbe anche ora, dopo mille anni passati a suonare.