Lavena Ponte Tresa: nessun disagio per gli anziani, il Centro “Viola” continua la sua attività

Creato il 22 febbraio 2016 da Stivalepensante @StivalePensante

E’ da quasi due anni che tra l’amministrazione comunale di Lavena Ponte Tresa e l’Associazione di Volontariato Anziani “Ancescao” non corre buon sangue e si è in procinto di adire vie legali. Da un lato c’è il comune con il sindaco Roncoroni che afferma che l’associazione occupa i due edifici in gestione impropriamente, e dall’altro c’è la presidente Tullia Motta che, invece, spiega di avere tutte le carte in regola per farlo. Il nodo della questione risulta essere una Convenzione non rinnovata da entrambe le parti. E’ l’avvocato dell’associazione, Bini Fabrizio, che con una lettera inviata ad amministrazione, prefetto e Carabinieri, a dichiarare che il Comune non può costringere la signora Tullia e gli anziani a lasciare gli stabili e il sindaco, per il momento, ha dichiarato di non poter rientrare in possesso delle strutture. Così l’associazione, che garantisce spazi per gli anziani, continuerà la sua attività.

Lavena Ponte Tresa: nessun disagio per gli anziani, il Centro “Viola” continua la sua attività

Lavena Ponte Tresa: nessun disagio per gli anziani, il Centro “Viola” continua la sua attività. Nell’aprile del 2014 il Comune di Lavena Ponte Tresa aveva approvato durante la seduta di un consiglio la Convenzione da far sottoscrivere all’Associazione di Volontariato Anziani “Ancescao”, per rinnovare l’accordo di gestione delle due strutture presenti sul territorio. Questo non è avvenuto perchè secondo la signora Motta, all’interno della convenzione, non verrebbero rispettati i dettami dello statuto di “Ancescao”. Da parte dell’amministrazione, invece, la signora Motta non garantisce l’utilizzo degli spazi e dei servizi dell’associazione ad un anziano, espulso per alcuni presunti illeciti compiuti, facendo riferimento proprio allo statuto “Ancescao”. A quasi due anni da allora, però, ancora la situazione non si è sbloccata e l’accordo non è stato raggiunto. Lo scorso 30 dicembre, durante un consiglio comunale, dopo aver revocato la bozza per la gestione del Centro Anziani, il Comune parrebbe aver avviato la procedura di sgombero degli stabili in uso. Il problema sorge qui perchè secondo la signora Tullia ed il proprio avvocato il comune non potrebbe farlo con le forme oggi adottate.

“C’è un contratto in essere dal 9 gennaio 2007 tra il Comune ed il Centro Anziani - afferma l’avvocato Fabrizio Bini -. L’articolo 15 prevede un comodato d’uso gratuito da rinnovare ogni quattro anni, previa richiesta di rinnovo da inoltrarsi sei mesi prima della scadenza da parte dell’associazione. Il contratto non risulta risolto. Inoltre, se questo non fosse vero e se stessimo occupando l’immobile ‘senza titolo’, o con un titolo diverso da quello sopra citato, beh anche in questo caso l’amministrazione dovrebbe rivolgersi al competente Giudice. Mi viene riferito che i Carabinieri, correttamente, più volte si sono rifiutati di entrare nella struttura perchè non avevano ricevuto una sentenza che attestasse l’obbligo di mandar via l’associazione dagli stabili. Né, ad oggi non vi è, per quanto a mia conoscenza, atto formale, che intimi la risoluzione del contratto o lo sfratto. Per quanto riguarda la Convenzione, la signora Tullia non l’ha accettata perchè non si attiene allo statuto di ‘Ancescao’. All’interno di questo, infatti, vi è un articolo che recita che possono entrare nel Centro tutti gli anziani che rispettano lo statuto di ‘Ancescao’ ed il conflitto è nato proprio per la pretesa dell’amministrazione di garantire l’accesso indiscriminatamente a tutti, anche a chi non sia rispettoso delle regole dell’associazione. Se chiudesse il centro verrebbe a mancare, un servizio offerto agli anziani che, quotidianamente, usufruiscono degli spazi e dei benefici del centro gestito dalla mia assistita, la presidente Tullia Motta”.

“Sono molto amareggiato per la situazione che stiamo vivendo con il Centro Anziani - spiega il primo cittadino di Lavena Ponte Tresa, Pietro Roncoroni -. L’associazione non ha preso in considerazione né la nuova bozza di Convenzione, né tantomeno la decisione di lasciare gli stabili, come stabilito in consiglio comunale. Non rispettano, infatti, le convenzioni civili tra enti pubblici e privati. Così continuerò ad interfacciarmi con il prefetto di Varese perchè quello che stanno facendo non è legale, si tratta di un abuso ed occupano forzosamente due edifici di proprietà comunale. Sono dispiaciuto per la loro scelta di non voler collaborare con l’amministrazione per sistemare la questione in essere”.

A meno di quattro mesi dalle elezioni amministrative, che vedranno andare al voto gli abitanti di Lavena Ponte Tresa, si tratta di una situazione delicata che entrambe le parti si augurano possa concludersi positivamente. Per il bene degli anziani.


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