Lavorare all’estero: un’opportunità per studenti e neolaureati

Creato il 29 agosto 2013 da Nonsoloturisti @viaggiatori

Per chi ha il viaggio nel suo dna la ricerca di opportunità e strumenti per esplorare il mondo crescendo e sviluppando i propri talenti è una costante irrinunciabile. Che si tratti di volontariato, cooperativismo internazionale, scambi culturali, viaggi studio o lavorare all’estero, introdurre nella propria esperienza di viaggio una componente utile e pragmatica non solo valorizza il tempo trascorso nel paese ospitante, ma è anche un modo per vivere la cultura locale in maniera più ravvicinata, non come un semplice visitatore di passaggio ma come una parte della comunità in cui ci si inserisce per contribuire in modo consapevole al suo benessere e al tempo stesso per crescere attraverso esperienze irripetibili.

AIESEC è un’organizzazione no-profit creata dagli studenti e per gli studenti, nata nel lontano 1948 per facilitare lo sviluppo di relazioni amichevoli tra nazioni. Oggi è presente in tutto il mondo, con numerose attività di scambio in 113 nazioni sparse su tutti i continenti. MOVE Impact è uno dei suoi programmi più rilevanti e consente a studenti e neolaureati di svolgere dalle sei alle otto settimane di lavoro in progetti all’estero.

Attraverso lo sviluppo di vari network tramite cui promuovere la propria attività e alimentare l’interazione tra le parti coinvolte, AIESEC cerca di focalizzare il proprio impegno sull’assunzione di un ruolo pienamente attivo dei partecipanti, sulla loro capacità di apportare cambiamenti significativi alla comunità e all’ambiente sociale, su una visione personale consapevole e attenta e sull’impegno nel creare una rete di soggetti ed enti in grado di lavorare in armonia per il benessere e lo sviluppo collettivo. Sulla sua piattaforma, l’associazione raccoglie circa 7700 opportunità per ruoli di responsabilità, 5500 offerte per lavorare all’estero, 470 conferenze per promuovere informazione e dialogo e vari strumenti virtuali per lo sviluppo dei network a cui attingere nel corso della propria esperienza.

Tra i valori apertamente espressi da AIESEC compaiono la convivenza pacifica dei popoli e lo sviluppo del potenziale umano, l’ispirazione di capacità di leadership nei partecipanti, l’entusiasmo e la ricerca dell’eccellenza. L’associazione poi non manca di citare il rispetto per le diversità espresse da culture e stili di vita differenti, l’integrità nel prendersi responsabilità per le proprie azioni con coerenza e trasparenza e l’impegno ad agire responsabilmente nei confronti della società e delle generazioni future.

Il programma MOVE è rivolto a studenti e neolaureati con meno di trent’anni e che abbiano conseguito l’ultimo titolo di studi da non più di due anni. Per partecipare è sufficiente compilare il modulo d’iscrizione online e poi si verrà contattati per fare un test d’inglese e un colloquio. Tra le destinazioni più frequenti ci sono Brasile, Polonia, Ungheria, Egitto, Colombia, Russia, India, Indonesia e Tanzania. Il progetto consente di usufruire di vitto e alloggio e di una piccola remunerazione mensile in forma di rimborso spese. C’è però una quota di partecipazione, ovviamente, che serve a coprire i costi di gestione e i servizi di assistenza.

La notevole esperienza acquisita e la chiarezza dei valori espressi fanno apparire AISEC e il programma MOVE come un’ottima opportunità di crescita e di collaborazione. Naturalmente non esiste un’organizzazione che possa realizzare pienamente le aspirazioni dei partecipanti se questi non verifichino che le finalità e le modalità operative di tale ente combacino con la propria visione e le proprie aspettative. Ogni viaggio, in fondo, è sempre una scommessa con ciò che ci riserva il destino una volta giunti a destinazione, e potrà dirsi appagante solo in misura del nostro impegno personale e della nostra determinazione.


Flavio Alagia

Dopo una laurea in giornalismo a Verona, mi sono messo lo zaino sulle spalle e non mi sono più fermato. Sei mesi a Londra, un anno in India, e poi il Brasile, il Sudafrica… non c’è un posto al mondo dove non andrei, e non credo sia poco dal momento che odio volare. L’aereo? Fatemi portare un paracadute e poi ne riparliamo.

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