LAVORARE INSIEME: ovvero attivare la zona di SVILUPPO PROSSIMALE

Da Franceframes
Bambini della stessa età...che lavorano insieme, in gruppo, intorno un progetto.Stanno imparando insieme, mettendo in comune le loro conoscenze e competenze, stanno approfondendo i loro concetti sulla foresta pluviale, incrociando elementi di meteorologia, di botanica, di climatologia, di etologia e di antropologia...implementano con conoscenze di geografia astronomica...insomma un vero e proprio appredimento che avviene, per ogni componente, in maniera adeguata al proprio ritmo di sviluppo.
Sviluppo che considera non solo le funzioni già maturate, non solo il livello attuale, ma anche l'area di sviluppo prossimo.In che cosa consiste esattamente la zona di sviluppo prossimale, ci viene spiegato , in maniera molto chiara e semplice, dal padre del concetto, lo psicologo russo Lev Semenovic Vygotskji"...questa disparità tra l'età mentale o livello di sviluppo attuale, che è determinato attraverso problemi risolti indipendentemente, e il livello che il bambino raggiunge nella soluzione di problemi non da solo, ma in collaborazione, determina l'area di sviluppo prossimo."Successivamente lo scienziato precisa:"...si è detto che in collaborazione il bambino può fare sempre di più che da solo. Ma dobbiamo aggiungere: non infinitamente di più, ma solo entro certi limiti, strettamente definiti dallo stato del suo sviluppo e dalle sue possibilità intellettive.In collaborazione, il bambino è più forte e intelligente che nel lavoro indipendente, arriva a un livello superiore di difficoltà intellettive da lui risolte, ma vi è sempre una distanza, determinata da regole strette, che definisce lo scarto tra il lavoro indipendente e il lavoro in collaborazione...."

Come ben comprendete, ho rispolverato l'immenso testo di Lev S. Vygostskji "Pensiero e linguaggio", che sa fornirci attualissime analisi sulle interazioni avvenenti tra didattica (nel senso dell'agire dell'insegnante) e neuroscienze (ovvero ciò che avviene nelle aree cerebrali specifiche).
Principi basilari che giustificano e supportano la nostra organizzazione didattica, poichè è importante sapere il perchè, meta-conoscere la ricaduta delle nostre azioni professionali, non solamente nel campo delle relazioni e della socialità (e non sapebbe poco!), ma anche nel campo specifico dell'apprendimento.
Tenere presente l'area di sviluppo prossimale di ogni bambino, ci costringe a pensare in maniera più specifica a quanto proponiamo,  ma soprattutto a come lo proponiamo, cercando di immaginare anche la nostra azione, il nostro essere, il nostro porci a loro, come uno strumento, un aggancio, un supporto costante per i nostri alunni che stanno sviluppando gradualmente le loro competenze
In merito a questa tematica vi invito a leggere la meravigliosa narrazione-riflessione che trovate sul blog Neuromancer, che mi ha fornito l'input per l'approfondimento.