http://esperti.myselfitalia.it/2011/12/01/come-non-farsi-stritolare-dal-lavoro/
Sabrina Mancini è responsabile comunicazione dell’agenzia regionale per la difesa del suolo pubblico del Lazio. Racconta che per 5 anni ha lavorato durissimo, era sempre l’ultima ad uscire, la sua vita era tutta racchiusa dentro l’ufficio. Ma era sempre più infelice. Finchè non si è resa conto di avere un problema e ha chiesto aiuto. Aveva bisogno di una mano per selezionare le priorità della sua vita, ha capito non solo quanto si sentisse sola ma ha imparato a correre solo quando serve, non tutti i giorni! E’ molto importante fissare delle priorità e a volte anche delegare senza sentirsi in colpa. Stefania Ratini è project manager e consulente per lo sviluppo delle risorse umane. Era una workaholic, anche lei infelice. Ha lavorato 10 anni in una grande azienda (Telecom). Spesso in ufficio fino a mezzanotte, tre mesi dopo il parto di nuovo al lavoro, aveva un perenne senso di colpa nei confronti della sua bambina, del marito, dell’azienda e verso se stessa. Era allo stremo così l’azienda le offre un anno sabbatico retribuito. Da qui la sua rinascita! Attraverso un percorso di meditazione ha l’occasione di riflettere sul modo in cui ha sempre lavorato e capisce cosa deve cambiare: Ha delle idee su come sviluppare un’organizzazione flessibile, fare squadra in modo da agevolare ogni talento. Decide di sperimentare le sue idee nell’azienda di un’amica, che ne trae un gran beneficio. Intanto il suo anno sabbatico è finito, decide di licenziarsi e avvia una nuova carriera da consulente. Adesso si occupa di diffondere idee e modelli formativi basati sull’armonia e sulla fiducia reciproca. Ha imparato a lavorare quanto basta ma a pensare di più a se stessa. Stefania dice: “Ho fallito nel ruolo che mi ero data ma dall’insuccesso è nata una vita migliore e non ho più paura”. E’ possibile lavorare in un ambiente rilassato in cui il tempo e gli spazi siano flessibili? Il lavoro zen da Network comunicazione lo mettono in pratica. In questa società di comunicazione di Milano non c’è (quasi mai) l’obbligo di frequenza, “va bene se stai a casa anche tre giorni di fila l’importante è che dopo consegni un fantastico progetto!” Dice questo Silvia Brena, titolare insieme ad Alessandra Toniolo. Da loro flessibilità è portarsi il cane in ufficio. Gli spazi sono grandi, le sedie comode, i bagni profumati e una cucina dove si può prendere una tisana o una zuppa d’orzo. L’ambiente è stimolante e sicuro.
http://www.networkcomunicazione.it/#/progetti
Entrambe avevano sperimentato quel genere di lavoro che non ti rende felice, così nel 2005 hanno deciso di inventarsi un nuovo modo di produrre e guadagnare.
Miriam Vetrano
Fonte: Myself magazine