Ricordo di aver indossato l'ultima maglia fatta dalla nonna alle scuole superiori: un maglione verde smeraldo con due trecce che si aprivano a "V" sul davanti.Poi invece si è dedicata alle coperte di lana: faceva tanti triangoli o quadratini con tutti gli avanzi di lana che racimolava e poi li cuciva tutti assieme, creando delle coperte coloratissime tipo "patchwork".Nonostante i rapporti con la Nonna non siano stati molto buoni negli anni che hanno preceduto il suo ultimo Viaggio, questi ricordi mi sono molto cari, ma questa è un'altra storia...
Per quanto mi riguarda invece, questo hobby è rimasto chiuso nell'armadio, assieme ai vecchi ferri traslocati con me dalla casa dei miei genitori quando mi sono sposata (nel lontano 2003).La passione è ri-esplosa alla nascita di Valentina: un berrettino, un maglioncino, un poncho...Appena ho un attimo due o tre ferri scappano sempre...
Adesso sto ultimando una giacchina (spero di finirla prima della fine dell'inverno o prima che la "petit" cresca troppo!!!)
Ho copiato il modello, aumentandone le misure, da un capo preso da una bancarella, avete presente quelle dei peruviani? Realizzano dei capi bellissimi e coloratissimi, tutti ricamati con bellissimi disegni.
Sono indecisa sul collo, non so se fare il cappuccio o un collo normale.Forse normale, faccio prima...
Si dice che lavorare a maglia sia rilassante e per me è vero, che ti dia modo di meditare, anche questo è vero perché mentre le mani lavorano la mente vola...Nel nostro caso sembra abbia effetto rilassante anche a chi mi sta vicino mentre lavoro, avete presente il rumore dello sferruzzare?
Ferri e gomitolo si possono portare facilmente ovunque e poi che soddisfazione a lavoro finito!