Lavoro: la legge non è uguale per tutti

Creato il 15 novembre 2012 da Propostalavoro @propostalavoro

Tutti i rapporti interpersonali a partire dal mondo del lavoro, la gestione del patrimonio, la gestione dei servizi, fino al contratto di matrimonio, quello di convivenza ed altri, sono regolati dalle rispettive leggi che stabiliscono diritti e doveri delle parti, nonché le sanzioni e i provvedimenti per il mancato rispetto dei termini delle stesse il tutto in linea con il nobile principio costituzionale secondo il quale “La legge è uguale per tutti”. Osservando …

 il quotidiano  sociale è possibile avere facile conferma di quanto sopra assunto dalla dimensione pratica di tutta la rete di scambi e servizi puntualmente regolati dalle leggi dello Stato. Se non paghiamo le utenze ci sospendono le forniture, se non paghiamo le rate del mutuo ci confiscano la casa, se non paghiamo la rata dell’automobile ci sequestrano il mezzo, se non paghiamo il conto al supermercato non ci danno la spesa, se non paghiamo le tasse ci sequestrano i beni insomma se lo scambio non si realizza nel rispetto delle leggi in vigore scattano le penalità di volta in volta previste. Cosa succede se un datore di lavoro non adempie ai suoi doveri contemplati nel contratto sottoscritto? Cosa succede se per sei mesi non paga gli stipendi ai dipendenti che continuano ad adempiere il proprio dovere? Come è noto questo è quanto è capitato ad una infermiera madre e con due figli minori a carico. Sei mesi senza stipendio. A nulla sono servite le sollecitazioni, a nulla è servito il suo comportamento indefesso di lavoratrice seria ed affidabile, a nulla è servito l’affanno , il dolore e le preoccupazioni che esternava e manifestava. Le sue parole non hanno trovato udienza, proprio come fosse un soggetto privo di diritti e fu così che in preda alla disperazione decide di urlare la sua richiesta di aiuto ancor più forte attraverso comportamenti ridondanti ed auto lesivi nella speranza di essere ascoltata sollecitando il tasto più nobile del suo prossimo, quello dell’umanità e della comprensione, ma è morta. Cosa è accaduto nella sua mente tanto da portarla ad offrire la vita pur di risolvere il suo dramma? Certo nessuno lo sa, ma con un po’ di fantasia potremmo immaginarlo. In altra sede si è sottolineato che il lavoratore onesto, quella persona che lavora, paga le tasse , mette su famiglia, cresce i figli e rispetta le leggi dello Stato è il vero motore del sistema sociale. Il lavoratore è una persona che ama la vita, da luogo alla crescita e consente la perpetuazione dello sviluppo e della crescita sociale. La sua stimabilità e la sua coerenza interiore  sono strettamente collegate alla capacità di darsi risposte positive e di fronteggiare gli impegni assunti con se stesso, con la vita, con gli altri . Un genitore, che contro ogni sua volontà, viene reso incapace ed impotente ad assolvere ai propri doveri e a mantener fede agli impegni assunti scivola nell’intimo paradosso di vittima/carnefice al contempo. Forse in un primo momento, dalla sospensione dello stipendio, la donna ha provato a resiste chiedendo dei prestiti per fare fronte all’essenziale quotidiano: luce, gas e telefono e un piatto caldo per i propri figli ogni giorno. Poi il prestito finisce ed i disagi si aggravano; in casa è freddo e la tavola è sempre meno apparecchiata; la compassione degli altri fa male alla dignità personale; i bimbi diventano tristi, svogliati ed aggressivi, l’atmosfera cambia e la mamma perde il suo sorriso e la speranza mentre nell’aria aleggia un malessere generale, ma la madre coraggiosa non si arrende e gioca la sua ultima carta certa che questa volta sarà ascoltata, ma … ha solo causato ai suoi bambini un’ulteriore perdita, la più preziosa: il calore della loro mamma.