Lavoro, reddito e pensioni: CGIL lancia l’allarme

Creato il 17 aprile 2012 da Lapulceonline

A poche ore dalla manifestazione tenutasi questa mattina tra Alessandria e Spinetta Marengo - con la partecipazione di centinaia di persone che hanno marciato sulla statale - la CGIL è tornata a "battere" sulla riforma del lavoro del governo Monti. E lo fa fornendo dati e numeri a dir poco preoccupanti. "La situazione è ampiamente sentita e vissuta dai lavoratori", ha subito precisato il segretario provinciale, Silvana Tiberti. " La manifestazione di questa mattina ha visto una partecipazione ben al di sora delle nostre aspettative: erano infatti attese circa 300 persone e ne abbiamo trovate in piazza più del doppio. Seppur organizzata 'informalmente', la mobilitazione ha visto adesioni unitarie, elemento che denota il clima di forte malessere".

Al centro del dibattito della CGIL ci sono (e ci saranno nei prossimi giorni, assicurano) temi come l'Articolo 18 e quindi la riforma del mercato del lavoro, pensioni e reddito. Il tutto in uno scenario che, dati alla mano, vede penalizzati i "soliti noti" delle fasce di reddito medio/basse, i cassaintegrati, le piccole/medie imprese, i pensionati, i giovani e i cosidetti esodati. Sono infatti allarmanti i numeri forniti riguardanti il mercato del lavoro, letteralmente bloccato in recessione con una riduzione degli avviamenti del 72% nel primo trimestre del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011: l'anno scorso gli inserimenti erano stati circa 13 mila, quest'anno sono stati 3.738, e la cosa riguarda contratti a tempo indeterminato e determinato. "La rigidità del mercato della lavoro", ha commentato Tiberti, "è dovuta soprattutto al negativo andamento dell'economia e alla recente riforma delle pensioni. Di conseguenza, col calo della domanda interna è stato fortemente colpito il settore del commercio e dei servizi, con 1.500 procedure come saldo negativo. La crisi pesa dunque sui consumi di beni e servizi". In generale, ad essere stati maggiormente colpiti sono stati il settore chimica e gomma plastica (vedi Micheli, con un calo consistente della domanda interna e dell'export), poi il settore meccanico, quello orafo e, come già detto, quello del commercio e dei sevizi".

Rispetto al 2011 sono inoltre raddoppiate le richieste di cassa integrazione ordinaria (637 mila nel primo trimestre 2011, 1.298,221 nel primo trimestre 2012), così come sono aumentate le casse integrazione in deroga: 1 milione e 490 mila le richieste (non ancora autorizzate) finora nel 2012 rispetto alle 208 mila dell'anno scorso, "E non si tratta di un crollo, di un miglioramento, ma di un problema", ha dichiarato Tiberti, "non si tratta di un semplice rallentamento della burocrazia, stanno semplicemente 'saltando' i soldi per la cassa integrazione in deroga, che ora sono nella provincia di Alessandria equivalgono a circa il 20% delle richieste in Piemonte". Il DDL sul mercato del lavoro ha quindi portato ad una soppressione della mobilità, ora rimpiazzata dall'ASPI con una riduzione temporale da 36 a 12-18 mesi (entro il 2017), la soppressione della cassa integrazione in deroga, sostituita dai "Fondi di categoria che in realtà non ci sono ed i soldi dovranno essere trovati, e che verrando quindi presi ad imprese e lavoratori". Per la deroga si prevede una riduzione degli stanziamenti da 1 miliardo a 400 milioni entro il 2016.

Sulle pensioni, invece, si è registrato "uno slittamento all'accesso alle pensioni che va da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 7 anni. In più ci si sono messe anche le "ricongiunzioni", "prima gratuite ed oggi onerose". Infine, lo spinoso tema dell'IMU, definita "una vera e propria patrimoniale per la classe media". "Il 70% di chi fa la dichiarazione dei redditi è proprietario di una casa. Si tratta dunque di una tassa che colpisce quel ceto medio sempre più impoverito". Basti pensare ai salassi previsti sulla seconda casa che dalla (ex) ICI all'IMU passa da una spesa di 120 euro a 485 euro, oppure a quello previsto sugli immobili dati in uso gratuito a figli dai genitori, con un IMU di 1.163 euro rispetto ad una ICI di 232 euro. "Il problema", ha infine ribadito il segretario provinciale CGIL, " è che non conosciamo ancora gli aumenti che avverranno nel futuro prossimo, ma sappiamo che i Comuni con i conti in rosso- come quello di Alessandria- saranno costretti ad alzare ulteriormente l'IMU, raddoppiandolo".

Alla luce di questi dati, CGIL ha annunciato di proseguire nelle mobilitazioni su tutto il territorio provinciale. Il 20 aprile sarà la volta di Casale e Novi Ligure, il 23 aprile di Tortona, il 7 maggio ad Arquata e probabilmente il 9 maggio a Serravalle Scrivia.