L”avventura in Bulgaria

Creato il 13 novembre 2010 da Musicamore @AAtzori

Prosegue il diario di viaggio-avventura verso la Bulgaria (v. post precedente).

La compagnia ora si è ricongiunta e possiamo prendere con tranquillità l’aereo per Sofia.

Questo ‘aereo  è molto carino, di colore rosa, sembra quasi un giocattolo. L’unico inconveniente è che è strapieno di gente ed è molto grande. Io che sono una paurosa con sindrome claustrofobica comincio a temere.

Mi invoco alla Madonna chiedendo di accompagnarci anche in questa seconda fase del viaggio. Purtroppo le turbolenze non ci hanno fatto decollare con serenità e neppure atterrare. Ci sono stati dei momenti che ho temuto davvero che il mio cuore non reggesse a questa emozione.

Ma finalmente arrivati, tutti sani e salvi scendiamo in questo aeroporto della capitale bulgare.

Che impressione!!

Piccolo, molto piccolo, sporco e la gente che fuma in ogni angolo senza controllo. Ho avuto la sensazione di rivedere l’aeroporto di Elmas  50 anni fa .

L’unico bagno disponibile era una sorta di latrina maleodorante e i ragazzi, nonostante la stanchezza, hanno preferito trattenere piuttosto che utilizzare questo servisio. L’imprevisto non si è fatto attendere.

Dopo un’estenuante fila al controllo documenti, un gelido funzionario di stampo sovietico che forse non si è ancora accorto che il muro di Berlino è caduto nel 1989 e che la Bulgaria è entrata nell’Unione Europea, non vuole riconoscere la validità del documento di nostra figlia tredicenne, rilasciatoci per l’occasione dalla questura di Cagliari con tanto di visto valido per l’espatrio.Solo dopo che gli spieghiamo traducendogli il documento che siamo cittadine della U E, il funzionario si convince e ci lascia passare.

Ma le sorprese non finiscono qua.

Il bus che avrebbe dovuto essere già sul posto per portarci a Targoviste, non si vede. Aspettiamo nell’unica zona di sosta di quest’aeroporto senza neppure una sedia. La sporcizia è in ogni angolo ma la stanchezza è troppa e quindi ci sediamo tutti per terra. I cellulari hanno cominciato a fare le bizze e  la difficoltà della lingua si è subito presentata. Una giovane donna, dall’aspetto tipicamente dell’Est, ci si avvicina per domandarci se poteva aiutarci, proponendoci un pulmann della sua compagnia.

Ci ha detto subito che probabilmente in nostro autista non si sarebbe presentato perchè  pagato in anticipo, evidenziandone la disonestà.

Non è vero! L’autista c’era, ed è stato onestissimo rimanendo ai patti .

Aveva soltanto sbagliato terminal, comunicazione dataci poi dall’ambasciata Italiana.

ore 16

Sofia-Targoviste in pulmann ben 7 ore con un’ unica pausa.

Le strade percorse non sono certo autostrade di lusso ma quasi tutte strade provinciali e soprattutto molto dissestate.

Il primo pasto bulgaro, consumato nella pausa-viaggio è stato abbastanza scioccante. Una serie di piatti ricchi di carne piccantissima e  l’unica cosa mangiabile era un’insalata con del Feta greco.

Alle ore 23, giungiamo distrutti ma contenti per l’hotel di bella qualità , ciò che ci ha sorpreso è la temperatura alta. Sembravamo Peppino e Totò a Milano,

attrezzati come per affrontare la neve (a bergamo c’erano 5 gradi) abbiamo trovato quasi 20 gradi.

A domani la prossima puntata.

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