Le 10 cose da sapere per liberarsi da chi ti fa violenza

Da Margheritapugliese

Che frastuono oggi per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne!

Ora voglio parlare direttamente a chi subisce violenza. Dieci cose da sapere, tre minuti per leggere.

  • Anzitutto chiedo scusa a nome della categoria giornalistica se spesso e volentieri insistiamo a raccontare solo le storie finite male. Sono più numerosi i casi di chi si è liberato dalla violenza. Qualche testimonianza la leggete seguendo questo link
  • Passa il messaggio, purtroppo, che finisce in omicidio anche la vicenda di chi ha denunciati. Ma sono solo eccezioni. La regola è che chi denuncia riesce a salvarsi.
    I percorsi di “liberazione” sono provati e ben rodati, le vicende sfociano nella peggiore delle ipotesi se qualcosa va storto.
  • Non fidatevi dei primi avvocati che consultate, non fatevi intimorire da medici, forze dell’ordine o giudici che sembrano non capire e sottovalutare. Purtroppo è ancora troppo forte lo stereotipo maschilista che ritiene che la violenza sia legata all’onore. Non date loro retta, non sfiduciatevi mai, andate avanti per la vostra strada.
  • Un altro mondo è possibile. Sì, lo giuro: la normalità della vita familiare è costituita dalla serenità, dalla fiducia, dal cresce assieme, dal rispetto, nella normalità non c’è posto per nessuno che pratichi violenza. Quasi tutte le famiglie vivono in serenità.
  • La legge è dalla parte vostra, sempre. Per l’affido dei figli e per l’assegnazione della casa. Non fatevi abbindolare da persone in malafede che vi dicono il contrario.
  • Studiate le leggi da sole, vedrete che ho ragione a dirvi che sono dalla vostra parte. Aggiornatevi.Le ultime norme prevedono ad esempio che quando si tratta di sanzionare violenze sessuali, stalking, maltrattamenti vengano previste previste tre aggravanti:
  1. quando la violenza è commessa ai danni del coniuge (anche divorziato o separato) o del partner (anche non convivente)
  2. violenze commesse ai danni di donne incinte
  3. violenze commesse alla presenza di minori di 18 anni.
  • sappiate che in caso di flagranza di reato è ora previsto arresto obbligatorio e allontanamento urgente dalla casa familiare, con il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa. In caso di stalking: è possibile l’uso di intercettazioni telefoniche e braccialetto elettronico.
  • Avete diritto all’assitenza gratuita di un avvocato, si chiama possibilità di accedere al gratuito patrocinio.
  • Avete sempre la garanzia dell’aninomato. Infatti, le segnalazioni di violenza non potranno essere anonime, ma saranno tenute nascoste, per evitare ritorsioni, le generalità delle donne che denunciano almeno nella prima fase del procedimento.
  • Il questore può ‘ammonire’ chi commette violenza. L’ammonito deve essere informato sui centri di recupero e servizi sociali disponibili sul territorio

Ma soprattutto ecco chi contattare per chiedere aiuto

1522

A livello nazionale è attivo il numero 1522, istituito dal Ministero per le Pari Opportunità. Il numero è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un’accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo, russo e arabo. Le operatrici forniscono informazioni e offrono un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati attivi a livello locale.

Enti locali e associazioni

I comuni di residenza offrono generalmente supporto tramite i servizi sociali. Ci si può inoltre rivolgere ai centri antiviolenza e alle associazioni che si occupano di difesa delle donne maltrattate (es. Doppia Difesa).
A Bologna la Casa delle donne per non subire violenza  risponde al numero 051333173


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