Stefania Bonura
Stefania Bonura è laureata in Scienze politiche all’Università degli studi di Firenze. Ha collaborato tra il 2002 e il 2004 con la Manifestolibri per la quale ha tradotto: Immanuel Wallerstein, Alla scoperta del sistema mondo; Etienne Balibar, L’Europa, l’America, la guerra; Herbert Marcuse, Oltre l’uomo a una dimensione. Nel 2006 ha costituito la società editrice XL edizioni e nello stesso anno, nell’ambito della sua attività editoriale, è entrata a far parte della rete Transform! Italia.
Autore: Stefania Bonura
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Edito da: Newton & Compton (Collana: 101)
Prezzo: 14,90 €
Genere: Saggio, storico, noir
Pagine: 427 p.
Voto:
Trama: Una lista nera di eroine assetate di potere e di sangue, di vendetta e di denaro: maghe, streghe, tessitrici di intrighi, efferate criminali, vedove per vocazione, contesse annoiate e nevrotiche. Dalle regine intriganti alle criminali armate di calibro 38, dalle infermiere assassine alle guardiane naziste, e poi serial killer, avvelenatrici, mafiose, gangster e casalinghe disturbate… cui si aggiungono personaggi di un composito mondo irreale, dalle vampire dell’epoca romantica alle vendicatrici in tuta gialla del cinema pulp, dalla letteratura al fumetto, da Euripide a Hitchcock: l’elenco delle donne fatali è lungo.
Da Isabella di Castiglia e la sua Inquisizione a Maria I Tudor la “sanguinaria”, dalle sevizie della contessa Bathory ai colpi di scure di Lizzie Borden, da Ilse Koch e le sue torture a Buchenwald alla saponificatrice di Correggio: 101 ritratti di donne che, dall’antichità fino ai giorni nostri, hanno delineato un bizzarro percorso storico della malvagità di genere femminile. Uno straordinario affresco noir dove “mani gentili” disegnano trame oscure e finali tragicamente a sorpresa.
Recensione
di Livin Derevel
La donna è sempre stata considerata in secondo piano quando si trattava di omicidi, crimini, potere, sangue; la storia ha cercato di inculcarci il mito della femmina dimessa e silente, quella che se ne sta in disparte, quasi sempre vittima degli uomini, dei loro intrighi e dei loro desideri.
Ebbene, in queste pagine sono raccolte 101 storie di donne che hanno segnato la cronaca nera a partire dagli albori, passando dall’Impero Romano all’Illuminismo, rivoluzioni, guerre, senza tralasciare le donne che hanno fatto parte dell’immaginario collettivo della mitologia o del cinema e della letteratura, per non parlare poi delle assassine, da quelle di tempi antichi a quelle risalenti ai giorni nostri.
Un ventaglio che getta un’ombra buia sulla femminilità e sulla visione di essa nei secoli, mescolando i pregiudizi di alcune epoche ed efferati omicidi compiuti per diversi motivi.
Il libro è diviso in tre parti: prima veniamo a contatto con le reggenti, con le donne che in un modo o nell’altro sono salite al potere e hanno fatto della crudeltà il loro vessillo. Nella seconda parte troviamo serial killer anonime, assassine per amore, gelosia, vendetta o psicosi, coloro che hanno condotto alla morte uno o più esseri umani attraverso le loro azioni, lucide o meno lucide. La terza e ultima parte invece ci regala una panoramica delle cattive d’invenzione, forse quelle che meglio riescono a rispecchiare l’immagine della donna crudele nella mente del pubblico “normale”, riflessi di paure e desideri, simboli e ideali resi celebri dal grande schermo o dalle pagine di libri.
Ovviamente ci sono da fare alcune considerazioni: qui vengono selezionati e analizzati soltanto i lati più tetri, più disturbati e malvagi – appunto – delle protagoniste, senza soffermarsi invece sugli aspetti positivi o quantomeno irrilevanti che le caratterizzavano – soprattutto per quanto riguarda le donne che tenevano stretto nelle loro mani il potere e la vita di centinaia di migliaia di uomini – quindi non sono da demonizzare e condannare a prescindere, dato che lo scopo di questa raccolta è soltanto di raccontare quanto possa anche essere scellerato e spietato il gentil sesso.
Soprattutto nella prima parte, le frasi sono troppo lunghe e così piene di subordinate da mandare in apnea, le informazioni si nascondono le une nelle altre come matrioske, e a volte si rende necessario leggere il medesimo paragrafo più volte per rammentarsi cosa si volesse dire in origine, perché non tutti i lettori possono conoscere per filo e per segno la storia romana con tanto di omonimi, parentele e intrecci complessi.
A ogni modo, tolti i piccoli nei difettosi, Le 101 donne più malvagie della storia è un’antologia estremamente interessante, che regala importanti spunti di riflessione, ritratti di diversi mondi e diverse culture, mentalità o pregiudizi che caratterizzano la donna fin dai tempi antichi, evolvendosi, arrivando ai giorni nostri e continuando ad allibire, affascinare, intrigare e spaventare.
Autore articolo: Livin Derevel
Livin è veramente una stronza. Ha la lingua biforcuta e il dente avvelenato, è arrogante e invadente, ha una critica per ogni cosa possibile e immaginabile e si diverte a far incazzare gli altri. Detesta chi le chiede dei soldi, gli imbecilli e le Mary Sue - sia immaginarie che in carne e ossa. Scrive di slash, di gente strana e sogna di diventare l'Oscar Wilde del ventunesimo secolo.
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