L’ammasso globulare Messier 2. Immagine ricostruita con il software Space Engine
Osservarlo ad occhio nudo è davvero difficile, ma basta anche un piccolo binocolo per scorgerlo, in queste sere di ottobre, verso sud, in prossimità delle due stelle più brillanti della costellazione dell’Acquario. L’ammasso globulare Messier 2, in breve M2, è stato scoperto per la prima volta dall’astronomo Giovanni Domenico Maraldi nel 1746 e dista da noi oltre 37.000 anni luce. Ha un diametro di circa 175 anni luce e raggruppa ben 150.000 stelle. Il nucleo dell’ammasso, ovvero la sua regione centrale, è assai denso: in appena qualche anno luce di estensione, sono infatti presenti tante stelle la cui massa è circa la metà di quella totale di M2. Dallo studio delle proprietà d’insieme degli astri che lo compongono, inoltre, è stato stimato che l’età dell’ammasso è di circa 13 miliardi di anni, in linea con i valori riscontrati per altri ammassi stellari di questo tipo, veri e propri ‘fossili’ dell’universo, che si ritiene abbia avuto origine 13,7 miliardi di anni fa.
Ma il cielo di ottobre sarà teatro anche di spettacolari congiunzioni, che vedranno la Luna e alcuni pianeti avvicinarsi e creare splendidi panorami celesti. Le mappe del cielo che mostrano le informazioni su Messier 2, le principali congiunzioni e i fenomeni più interessanti da osservare in questo mese potete trovarle nel video qui sotto.
Fonte: Media INAF | Scritto da Marco Galliani