Come anticipato dalla mappa del nostro viaggio, gran parte del tempo sarebbe stato dedicato alle 3 città sacre indiane nelle quali si svolge la Ganga Aarti. La Ganga Aarti è un rituale induista dedicato alla Dea Madre Ganga, il più sacro tra i fiumi indiani, un rito devozionale che utilizza il fuoco come offerta (aarti, in sanscrito, significa rimozione del buio), di solito è realizzato sotto forma di una candela accesa in un piccolo diya (o semplici stoppini imbevuti di ghee (burro purificato) oppure canfora) circondato da fiori e lasciato trasportare dalla corrente del fiume
La Ganga Aarti si svolge ogni sera al tramonto sulle rive del fiume Gange ad Haridwar, Rishikesh e Varanasi; il cerimoniale però, è in parte diverso in ognuno di questi luoghi
La cerimonia più spettacolare è quella che si svolge ad ogni tramonto al Dasaswamedh Ghat di Varanasi, nei pressi del Tempio Kashi Vishwanath. Si differenzia dalle aarti di Haridwar e Rishikesh proprio perchè altamente coreografica. La cerimonia viene eseguita su dei piccoli palchi, di fronte al fiume, da un gruppo di giovani pandit (è un titolo onorifico col quale si indica uno studioso della religione, della musica, della filosofia o della lingua sanscrita), avvolti in vesti color zafferano con i piatti per la puja sparsi davanti a loro. La cerimonia inizia con il soffio di una conchiglia, prosegue con la roteazione di bastoncini di incenso e nel finale con grandi lampade fiammeggianti che accendono la notte lungo il fiume. A Varanasi la cerimonia è tenuta da 12 pandit i cui movimenti degli incensi, delle candele ed i canti sono perfettamente sincronizzati. Nell’aria l’odore di sandalo è inebriante e ti coinvolge nell’atmosfera della Aarti. Per poter assistere alla cerimonia ci sono diversi modi, dipende molto anche in che stagione state visitando la città. In estate le persone cominciano ad arrivare molto presto (già dalle 5:00pm), per ottenere una buona posizione; assistere alla cerimonia dai ghat è gratuito, volendo si puo’ assistere anche comprando un posto barca per poche decine di rupie e godersi la cerimonia dal fiume, oppure, sempre per lo stesso prezzo, molti negozi nelle vicinanze noleggiano i loro balconi ai turisti. In inverno tutto è invece molto più rilassato, i turisti sono molti meno ed anche arrivando all’ultimo minuto si trova sempre una buona posizione dalla quale assistere allo spettacolo.
Ad Haridwar, la Ganga Aarti si tiene all’Hari-ki-Pauri Ghat (letteralmente “Piedi del Signore”), in termini di importanza spirituale, Hari-ki-Pauri è considerato importante quanto Dashashwamedh Ghat a Varanasi. La leggenda narra che sia nato dove è caduto del nettare (Amrit) da un piatto trasportato da uccelli sacri (Garuda). La Ganga Aarti ad Haridwar è forse quella che più coinvolge gli spettatori, durante la prima mezz’ora infatti, le preghiere che risuonano dalle casse del tempio, vengono ripetute in coro dai fedeli seduti sulla sponda opposta del Gange; nella seconda parte invece, la cerimonia torna ad essere più simile a quella vista a Varanasi, anche se molto più breve. Alla fine della cerimonia, centinaia di offerte vengono rilasciate nelle acque del Gange illuminandone tutto il letto, uno spettacolo unico a cui assistere. Esiste anche una celebrazione (molto breve) all’alba, noi abbiamo assistito per curiosità ma probabilmente, se avessimo dormito un paio d’ore in più, ci avremmo guadagnato :)
Solitamente la cerimonia a Rishikesh non è eseguita dai pandit, ma dai residenti (molti bambini) dell’ashram che studiano i Veda (testi sacri in sanscrito vedico).
La cerimonia inizia con il canto dei bhajan (canti devozionali), preghiere, e un Hawan (un rituale sacro e purificatore che si svolge attorno a un fuoco, con le offerte fatte a Agni, il dio del fuoco). I bambini cantano con la guida spirituale dell’ashram intorno alle candele accese sotto un’enorme statua di Shiva.