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Le 400 telefonate rovinano Mauri. Oggi il gip decide sulla scarcerazione, giocatore tradito dai dati di una sim .

Creato il 04 giugno 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale
di Giuseppe Parente
Le 400 telefonate rovinano Mauri. Oggi il gip decide sulla scarcerazione, giocatore tradito dai dati di una sim .Dopo una settimana da incubo vissuta in carcere, per Stefano Mauri, calciatore della Lazio, oggi è arrivato il momento della verità. Infatti il gip di Cremona, Guido Salvini, dovrà decidere circa la scarcerazione del centrocampista laziale e dopo il parere negativo espresso dal pm nei giorni scorsi , le possibilità per Stefano Mauri di tornare in libertà sembrano davvero poche. 
Nella migliore delle ipotesi, secondo gli esperti, al ragazzo verranno concessi gli arresti domiciliari. Il principale problema di Mauri, è rappresentato da una scheda sim, attiva tra il 12 aprile 2011 ed il 16 luglio 2011. Questa sim spunta all’improvviso nell’inchiesta tra le sim che contattano Alessandro Zamperini, ex calciatore ed uomo chiave del sistema con il quale il cosiddetto clan degli zingari aveva messo le mani anche sulla seria A italiana. 
Questa sim chiama Zamperini ben 435 volte, agganciando spesso la famosa cella vicino al campo d’allenamento della Lazio. Da un semplice incrocio delle telefonate ai codici imei,(quelli che identificano ogni apparecchio telefonico) gli uomini dello SCO sono riusciti a ricostruire la storia di quella sim, attivata, a proprio nome, da Samanta Romano, fidanzata di Luca Aureli, titolare di una agenzia di scommesse sportive sita sull’Aurelia, e data in uso a Stefano Mauri. 
Dal calciatore questa sim è stata utilizzata, nei contatti illeciti tesi ad alterare due partite di calcio, in particolare, Lecce Lazio e Lazio Genoa. Una volta compreso che quella sim era in uso a Stefano Mauri l’indagine ha avuto una svolta, e gli inquirenti sono riusciti a ricostruire i contatti ed i movimenti. 
Le 400 telefonate rovinano Mauri. Oggi il gip decide sulla scarcerazione, giocatore tradito dai dati di una sim .Il 14 maggio, tra le 12.42 e le 12.45 le utenze dell’ex calciatore Zamperini, del rappresentante del clan degli zingari Ilievski e Samanta Romano, ossia Mauri, venivano localizzate nella zona adiacente al Centro Sportivo SS Lazio. Mauri davanti alla procura federale di Palazzi aveva dichiarato di non amare il gioco e di non scommettere, ma messo di fronte all’evidenza della sim segreta ha dovuto, in maniera goffa, cambiare linea, e dichiarare che tale sim serviva per giocare sul basket e sul tennis. 
Davvero una dichiarazione poco felice. Perché dopo aver ammesso di aver mentito al procuratore Palazzi, non ha convinto il giudice, il quale, come qualsiasi uomo, dotato di intelligenza media, si è chiesto per quale motivo, visto che è lecito, per un giocatore di calcio, scommettere sul basket e sul tennis, perché scommettere da una utenza nascosta, diversa dalla propria utenza abituale? 
E’ superfluo dire che la questione dell’immagine da tutelare convince davvero poco i magistrati ed il procuratore Palazzi. Il giudice si è chiesto anche il perché tutte quelle telefonate fatte all’amico Zamperini su una utenza dedicata alle scommesse sul tennis e sul fantastico mondo del basket americano Nba. 
Ma le bugie di Mauri non finisco qui. Il centrocampista laziale aveva detto che Zamperini aveva la passione per le scommesse, ed aveva un amico,che se non ricorda male, è titolare di una agenzia di scommesse sportive nella zona Aurelia. Il passaggio chiave è il “se non ricordo male”. A rendere quel "se non ricordo male", inverosimile ci sono le dichiarazione dell’avvocato di Aureli, titolare di una agenzia di scommesse sportive che ha descritto il suo assistito come amico del calciatore.

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