Riceviamo da Elena dal Prà, autrice del sito www.bobbe.it ed esperta di massaggio infantile, questo magnifico articolo di introduzione all’argomento e volentieri lo pubblichiamo
foto di BékiPe
What? Che cos’è?
Il massaggio infantile non è un metodo, è un approccio che aiuta la relazione tra genitore e bambino, favorisce il rilassamento del neonato e la gestione del difficile passaggio dalla vita intrauterina alla vita extrauterina.
Come pratica trae le sue origini dalla tradizione indiana (in cui le madri trascorrono molto tempo massaggiando i loro bambini con olii vegetali tenendoli adagiati sulle loro gambe), dal massaggio svedese e dalla riflessologia plantare.
Who? Chi può praticare il massaggio infantile?
E’ una cosa che tutti i genitori (o chi si prende strettamente cura del bambino) possono fare con il loro piccolo a partire dalle sue prime ore di vita, non ci sono controindicazioni. Si può iniziare a pochi giorni e poi si può continuare a massaggiare per tutto il resto dell’esistenza. Se fa bene agli adulti, figuriamoci ai bambini!
foto di Elena
Why? Perchè praticare il massaggio infantile?
Il massaggio infantile ha molti benefici sia per il genitore che lo pratica sia per il neonato. Il beneficio più importante è sicuramente quello legato alla
relazione positiva che si instaura: il contatto pelle a pelle favorisce la circolazione, nel corpo del bambino, di sostanze benefiche quali l’ossitocina (l’ormone dell’amore di cui parla Michel Odent) e le endorfine (chiamate così per la somiglianza della loro struttura agli oppiacei), predisponendo così genitore e bebè a consolidare il loro legame di attaccamento. Un legame di attaccamento più solido rende il bambino più sicuro dell’amore di chi si occupa di lui e il genitore più fiducioso nelle sue capacità parentali.
When? Quando posso massaggiare il mio bambino?
Si può massaggiare tutta la vita a partire dai primi istanti in cui il neonato viene alla luce e in qualunque momento della giornata a patto che il bambino sia in un momento di “veglia tranquilla”, cioè non abbia né fame, né sonno, né stia piangendo per qualche motivo. Prima di procedere al massaggio il genitore chiederà idealmente, a voce e guardando il bambino, il permesso di massaggiargli le braccine, le gambe, la schiena, la pancia o il viso. Sarà il genitore stesso a cogliere eventuali segnali di disagio del bebè e sospendere il massaggio non appena le condizioni iniziali di disponibilità cambieranno.
Where? Qual è il luogo ideale?
Il posto più consono per massaggiare il bambino è, come dice Fredrerick Leboyer, ove possibile a strettissimo contatto con il corpo del genitore, meglio se il bebè è sdraiato sulle gambe distese di mamma o papà, in un ambiente caldo, con meno vestiti possibile addosso, in modo da favorire al massimo il contatto con la pelle.
Sono a questo proposito illuminanti le commoventi pagine dei libri di Fredrerick Leboyer, “Una nascita senza violenza” e “Shantala”. In Shantala in particolare Leboyer, il medico-poeta, racconta il suo incontro in India con una madre che egli stesso ebbe modo di fotografare e filmare nei dolci momenti in cui massaggiava il suo neonato: movimenti lenti e sicuri in cui si respira tutta la sapienza di questa tradizione millenaria.
Bibliografia essenziale:
Frederick Leboyer, “Shantala”, Salani Editore
Frederick Leboyer, “Una nascita senza violenza”, Bompiani Editore
Vimala Mc Lure, “Massaggio al bambino, massaggio d’amore”, Bonomi Editore
Barth, Markus “Il libro delle coccole”, Red Edizioni
Per saperne di più:
Associazione italiana massaggio infantile www.aimionline.it