Le altre crisi

Creato il 29 luglio 2015 da Propostalavoro @propostalavoro

La recessione è finita. Lo abbiamo scritto su Proposta Lavoro e lo ripetiamo: l'Italia è fuori dalla recessione. Lo "zero virgola" non invita a festeggiare e per questo abbiamo parlato di cauto ottimismo. La recessione è finita, l'economia può ripartire. Ma non è vero che verranno cancellati i problemi che hanno tenuto il nostro paese scacco: erano presenti prima, sono presenti ora e saranno presenti anche dopo la crisi, se non interverremo a risolverli. In questo articolo, non per "gufare", ma come pro-memoria per il futuro, ne vogliamo riportare alcuni, sperando che questa estate porti, oltre alle eventuali vacanze, anche un po' di consapevolezza.

Lavoro e sindacato. Sciopero a Pomperi, tursti bloccati. Sciopero Alitalia, voli cancellati. Sciopero Atatc, città nel caos. Per i sindacati è una gatta da pelare: sciopero dopo sciopero il contatto tra le pretese sindacali e l'opinione pubblica è sempre più fragile. Lo strumento di auto-tutela dei lavoratori, consacrato dalla Costituzione Italiana, sta diventando un danno più per i cittadini che per i datori di lavoro, dando colpi di piccone non tanto alla rigidità aziendale, quanto alla solidarietà di utenti e consumatori nei confronti della forza lavoro. In questo periodo di rinnovo del contratto collettivo dell'industria metalmeccanica i leader sindacali più carismatici stanno facendo vera e propria politica, ma questo non basta a contenere i disagi. Eppure lo sciopero non dovrebbe danneggiare gli utenti, ma cercare di coinvolgerli. Un esempio: nel settore trasporti potrebbero scioperare i controllori, garantendo gratuitamente il servizio ai cittadini. Ma perché nessuno ci pensa?

Giovani. Tutti conosciamo il tasso di disoccupazione giovanile in Italia. Tutti conosciamo il numero, altissimo, di NEET e tutti sappiamo cosa significhi questo acronimo inglese – e lo traduciamo come «giovani che non studiano, non fanno un tirocinio e non lavorano». Tutti intuiamo che prima o poi questa bolla esploderà. Le aziende, d'altra parte, faticano a trovare competenze e abilità per stare al passo coi tempi. Una soluzione potrebbe essere l'apprendistato, ma questo tipo di percorso non gode ancora di un appeal sufficiente. È un peccato, perché la sua diffusione può aiutare l'occupazione giovanile, ma anche il recupero di competenze e professionalità tra i senior espulsi dal mercato del lavoro.

Razzismo. Gli immigrati sono un problema? Il razzismo sicuramente lo è, insieme alle sue derive. A nulla valgono i tentativi di smascherare bufale e notizie tendenziose che mettono in cattiva luce la condizione dei migranti. Se un giovane italiano va all'estero, è una persona che lotta per il suo futuro. Se un immigrato arriva in Italia, è per rubare il lavoro agli Italiani. Con questa mentalità una certa parte politica si rivolge alla pancia degli elettori per raggranellare voti e cavalcare un consenso fondato su odio e paura. Intanto, i lavoratori migranti si integrano come possono e contribuiscono, anche loro, alla ripresa del paese.

Simone Caroli