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LE ANATRE DI HOLDEN SANNO DOVE ANDARE di Emilia Garuti
Creato il 18 maggio 2015 da Ladycooman @LadyCoomanBuon inizio settimana!!
Oggi sono qui per recensirvi: Le anatre di Holden sanno dove andare, libro della giovane Emilia Garuti.La protagonista è Will, un adolescente che ha provato a suicidarsi, che vive con due genitori che fingono sempre che vada tutto bene per mantenere le apparenze e che deve scegliere cosa fare della sua vita visto che il liceo è finito. Andare a lavorare o iniziare l'università. La ragazza non vuole prendere una decisione perché è una scelta importante ed ha paura di sbagliare e perdere qualche occasione importante della vita, quindi se ne sta sul letto a non fare nulla o esce con qualche amica che non la capisce. Le cose cambiano quando incontrerà Matteo.
La prima parte del libro mi è piaciuta abbastanza la protagonista mantiene un tono critico e ironico ( ottima cosa) e si ritrova in situazioni comuni al lettore, come le persone che attaccano bottone sull'autobus anche se guardi fuori dal finestrino e hai le cuffie, o la falsità delle cene di classe. Continua abbastanza bene, anche se non condivido molte delle decisioni che prende la protagonista. Per me fare una scelta e sbagliare è meglio di non fare niente e quindi perdere a priori tutte le cose positive che potrebbero succedere. Il ritmo è veloce e il romanzo è piacevole da leggere soprattutto per lo stile mordace della protagonista.
Ha iniziato a non piacermi quando decide di iniziare l'università, lei non vuole parlare con nessuno ma dopo fa una scenata perché nessuno ha parlato con lei e si sente tanto sola...O vogliamo parlare dello sviluppo banale del suo rapporto con Matteo e di come le cose si risolvano come per magia? Non è per niente coerente e soprattutto non c'è niente di nuovo ne di originale.
E poi l'ultima frase. Dovrebbe essere un colpo di scena? Mi dovrebbe sconvolgere?
Per me è stata solo una scelta di cattivo gusto.
E' un peccato che non mi sia piaciuto, perché avevo apprezzato molto la cover, il titolo che richiama una frase di: Il giovane Holden, e la relativa metafora.
E’ così strano non avere sogni? Quando uno è abituato a vedere che non si avvera mai tutto ciò che desidera, mi sembra normale che dopo un po’ smetta di sognare. Si chiama istinto di conservazione: se non speri niente, non rimarrai mai deluso, è piuttosto scientifico. Poi, quando si realizzano solo gli incubi, uno comincia anche ad avere una certa paura di sognare.
Qual'è il vostro parere? E' tra i libri che vorreste leggere?