Le Anatre di Holden Sanno Dove Andare di Emilia Garuti (Recensione)

Creato il 22 giugno 2015 da Arwen @Arwencz86
Autore: Emilia Garuti
Titolo: Le anatre di Holden sanno dove andare
Prezzo: 12,00 €
Editore: Giunti
Pagine: 141
Sinossi: Una allergia diffusa verso l'ipocrisia degli adulti, a partire da quegli immaturi dei suoi genitori, l'orrore puro per gli happy end e le soluzioni preconfezionate e, soprattutto, una voglia matta di dare del filo da torcere a "Denti L'Oréal", la psicologa col muso da lucertola che mamma e papà pagano profumatamente per mettere un freno ai suoi colpi di testa. Questa è Will, per la precisione Willelmina, l'eroina irriverente e sognatrice di questo libro, che, come un lupo ferito, ha decisamente smarrito il branco. Nell'arco di un settembre nero che chiude l'ultima estate da liceale, mentre i suoi coetanei si fanno elettrizzare dalle mille luci della vita universitaria, Will si aggira senza meta come un'aliena su un pianeta sconosciuto. Unico scudo: l'ironia. E la musica, certo. E improvvisamente Matteo, il ragazzo strano e "poco collaborativo" della sala d'attesa, che la rincorre per mezza città nel tentativo di riportarla indietro. Che cosa vuol dire davvero essere giovani? E quanto costa l'autenticità? A chi si è fermato e non sa dove andare, a chi si sente fuori sincrono, fragile, confuso e sbagliato. A chi è giovane adesso e a chi non lo è più, ma ha buona memoria. Tutti, almeno in una fase della vita, abbiamo potuto dire: io sono Will. "Le anatre di Holden sanno dove andare" è un piccolo classico sulla paura di crescere.

Buongiorno Entucci ^_^
Ritorno con una nuova recensione, stavolta però per niente positiva. Dei libri recensiti finora da me su questo blog, credo che questo sia il peggiore.
Ma andiamo con calma, così posso spiegarvi il perché non mi è piaciuto.
Il tema del libro è interessante: la paura di crescere, cosa che tutti noi abbiamo provato - e continuiamo a provare - ma è il modo in cui la storia è sviluppata che mi ha lasciata un attimino basita.
E' scritto in modo particolare, forse anche troppo per una storia che ha come protagonisti due adolescenti: i loro dialoghi sembrano quasi forzati, utilizzano termini che io a quell'età nemmeno conoscevo. Molto scene e i dialoghi - non ce ne sono così tanti - li avrei approfonditi di più.
La storia, comunque letta e sentita mille volte, è a tratti surreale e con la maggior parte dei pensieri espressi dall'autrice, non concordo per niente.
Ho iniziato a leggere questo libro spinta dal tema della storia che come ho detto prima è interessante, ma mi sono ritrovata a perdere interesse via via che andavo avanti nella lettura.
Non mi ha convinta per niente, a volte mi ha lasciata quasi perplessa e per finirlo "in fretta" ho iniziato a portamelo dietro anche fuori casa, in modo da potermene liberare.
Un'altra cosa che proprio non ho digerito, è stato il finale abbastanza simile a quello di un altro romanzo che ho letto di cui proprio non ricordo il titolo.
Avrei voluto consigliare un simile libro a tutte quelle persone che stanno vivendo l'adolescenza e a quelle che come me, ancora si sentono adolescenti, ma non mi sentirei proprio di farlo.
C'è da dire però, che il mio è un parere assolutamente soggettivo. Non so come altre persone lo abbiano recensito, quindi può darsi anche che non sia "arrivata" a me personalmente questa storia.
Ringrazio la Giunti per avermi omaggiata di questo libro che non avrei acquistato. 12 € per una storia così non li avrei mai spesi.
Odio essere così dura perché mi metto nei panni dell'autrice, ma ci tengo ad essere chiara e sincera nelle mie recensioni.

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