di Kent Jones Inghilterra, Francia, Giappone Documentario, 2015 durata, 80'
Il documentario di Kent Jones ritorna meritoriamente sulla fasi che portarono alla stesura dell'opera, seguendole nel loro svolgersi attraverso le parole dei due protagonisti, che Jones correda con un ampio repertorio fotografico e documentario, e attraverso una serie di interviste realizzate con alcuni dei più famosi cineasti contemporanei (David Fincher, Wes Anderson James Gray, Peter Bogdanovich, Arnaud Desplechin) che del maestro inglese sono grandi ammiratori. Se, per forza di cose, risulta impossibile condensare in meno di due ore l’abbondante resoconto di una chiacchierata andata avanti per diversi giorni, il film di Jones ha dalla sua il fatto di riuscire a suscitare l’interesse delle spettatore che difficilmente rimarrà insensibile allasemplicità con cui i due interlocutori riescono a rendere comprensibili teorie e questioni normalmente complicate se non addirittura noiose per i non addetti ai lavori, e che invece, nel caso di "Hitchcock/Truffaut", arrivano alla platea con una perspicacia e un senso dello spettacolo che le trasformano in aneddoti curiosi e divertenti. In questo modo, accanto ai dettagli che ricostruiscono alcune delle sequenze più famose della storia del cinema (tra le altre quella della doccia in “Psycho” e numerosi inserti tratti da “La donna che visse due volte”) e alle considerazioni che rivelano la scarsa considerazione di Hitchcock nei confronti degli attori, a farsi largo sono elementi apparentemente insignificanti, e invece rivelatori della sua personalità; come, per esempio, il controllo maniacale dello spazio circostante, esercitato finanche sul set fotografico che fu organizzato per immortalare l’eccezionalità dell’evento, durante la cui realizzazione il regista ebbe modo di suggerire pose e tempistica degli scatti.