Piccoli brividi
di Rob Letterman
con Jack Black, Dylab Minette, Odeya Rush
Usa, 2015
genere, fantastico, horror
durata, 103'
Ora, considerando che il film si premunisce di soddisfare la richiesta d’intrattenimento allestendo un luna park del terrore, in cui i protagonisti, in qualità di
vittime predestinate, sono chiamati a ribaltare il pronostico con la fortuna e
il buon senso che è appannaggio dei più virtuosi, Piccoli brividi ha dalla sua
il fatto di assomigliare per ingenuità ed esasperazioni al cinema di un tempo,
quello che veniva proiettato negli schermi dei drive americani. Di quelle pellicole il film di Letterman
mantiene lo stupore e anche l’iconografia. Si pensi alle fattezze dei cattivi, ispirate ai villain di b movie
come The Blob, ripreso nella presenza
della sostanza gelatinosa capace di inghiottire chi vi rimane invischiato,
oppure alla locusta gigante che si rifà per proporzioni e morfologia agli
spaventosi insetti dei film di fantascienza degli anni 50 e 60. Di
quei prototipi Piccoli brividi offre
un punto di vista citazionista e nostalgico che la sceneggiatura lega al
sottotesto relativo al rapporto tra cinema e scrittura,
decostruito
attraverso riferimenti letterari e cinematografici riassunti dalla
figura di Stephen King, più volte citato nel corso della vicenda e non a
caso autore di un libro - In the Mouth of Madness tradotto in immagini
da John Carpenter - che anticipa la trama
del lungometraggio diretto da Letterman. Una formula che privilegia il divertimento alla paura e che riesce ad accontentare sia grandi che piccini.
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